domenica 31 agosto 2014

"Essere prete nella Chiesa in dialogo": una lettera inedita di Paolo Dall'Oglio

Domenica 31 agosto ricorrono 30 anni dalla consacrazione al sacerdozio di Paolo Dall'Oglio, gesuita italiano, collaboratore fisso di Popoli con la rubrica La sete di Ismaele, rapito in Siria il 29 luglio 2013. Per fare memoria di questa ricorrenza, la famiglia ha deciso di rendere pubblica - attraverso il sito di Popoli - ampi stralci di una lettera inedita che padre Paolo scrisse in occasione della sua ordinazione diaconale, avvenuta un anno prima. 
Si tratta di un testo molto denso, in cui già sono contenuti i fondamenti sui quali padre Paolo (allora ventinovenne) ha costruito la sua vita e la sua missione in Siria, in particolare il percorso di consacrazione al dialogo. [La lettera è disponibile anche in formato audio, con la voce di Gianni Bersanetti: il link è alla fine di questo articolo].


Il 30 ottobre sarò ordinato diacono nella Chiesa del Gesù (a Roma, ndr), alle ore 16 in punto, secondo il rito della Chiesa siriaca e spero poi di essere ordinato prete a Damasco l’estate prossima. Il diaconato è «l’ordine del servizio ecclesiale»: si tratta del sacramento dell’ordine in questa sua prima dimensione, «il servizio». 

Noi sappiamo che ogni uomo ha una vocazione, ma ci pare che una persona che si occupa di stare in rapporto con Dio per aiutare i fratelli a trovarlo e che continua a spezzare per loro il Pane di Vita sulla scia di Gesù e degli Apostoli, debba essere chiamato in un modo molto chiaro. 

Una certa volta, in un posto e ad un’ora precisi, ho avuto la chiara coscienza che il Signore mi voleva con lui a tempo pieno e con tutto me stesso, per essere una persona a sua disposizione da mandare secondo i bisogni del Regno; il tutto accompagnato da molta gioia... Conoscevo già abbastanza i Gesuiti per intuire che in Compagnia avrei potuto realizzare quella vocazione... Ma sono meravigliato continuamente a causa di questa chiamata: la mia esperienza è che Dio non butta via nulla della persona, tutto deve essere e dovrà essere purificato e assunto per fare l’argilla con cui ci vuole plasmare. […] 

In questi anni, con i miei «Superiori» abbiamo portato avanti un discernimento riguardo alla mia missione nell’ambito del lavoro apostolico della Compagnia di Gesù. Questamissione è, in tre parole, quella di essere prete nella Chiesa in dialogo.
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