sabato 14 giugno 2014

"Un cuore che ascolta - lev shomea" - n. 29/2013-2014 (A) di Santino Coppolino

'Un cuore che ascolta - lev shomea'
Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione sul Vangelo
di Santino Coppolino




Vangelo: Gv 3,16-18



Dio fin dall'eternità ama il mondo, anche se il mondo lo rifiuta perché non lo riconosce e non lo accoglie. Egli non è un giudice terribile ma un Padre che ama e che offre all'uomo la pienezza della vita inviando il suo Figlio Gesù perché l'uomo impari a vivere la "filialità" nella conseguente fraternità. 
Il Signore non odia il mondo, non si è ancora stancato dell'uomo, non è nauseato per i suoi molti peccati anzi, ne è talmente innamorato che ha consegnato nelle nostre mani il suo Unigenito Figlio affinché in Lui, nella sua vita condivisa, spezzata, donata fino alla croce solo per amore, possiamo conoscere "quale è la speranza della sua chiamata, quale la ricchezza della gloria della sua eredità fra i santi" (Ef 1,18). 
Solo in Gesù possiamo fare esperienza dell'infinito amore del Padre per noi, perché egli ci ama dello stesso amore che il Padre ha per lui (15,9) e ci assicura che il Padre ci ama come lui (17,3) con un amore che è prima della creazione del mondo (17,24), perché in noi si modifichi l'immagine diabolica che di lui abbiamo, quella di un Moloch terribile e vendicativo che punisce, condanna e divora i suoi figli. 
Solo credendo in Gesù, aderendo cioè al suo modello di umanità, al suo progetto di vita, vivendo da fratelli che si amano, possiamo ottenere la salvezza, la pienezza di vita che fa di noi dei figli amati dal Padre perché fratelli fra di noi, a immagine di Gesù nostro fratello.