venerdì 6 giugno 2014

«Francesco tra i lupi. Il segreto di una rivoluzione» di Marco Politi


È il leader più influente del pianeta. Si è prefisso un’impresa gigantesca: riformare la curia e rinnovare la Chiesa. Ma dietro le quinte la lotta è sempre più aspra. Il tempo è poco. La posta in gioco è la fisionomia del cattolicesimo di domani.
Ha spezzato l’immagine di una Chiesa matrigna, ha rifiutato la pompa imperiale, non conosce barriere tra credenti e non credenti, nessun pontefice europeo ha vissuto come lui la miseria degli emarginati, è vicino alle angosce di uomini e donne di ogni credo. È immerso nella modernità, pratica la tenerezza e la compassione. Ma in Vaticano crescono le resistenze ai suoi audaci programmi di rifondazione della Chiesa come la partecipazione dei vescovi al governo ecclesiale, l’inserimento di donne ai vertici decisionali, l’approccio nuovo a divorziati e omosessuali. Ripulire lo Ior e le finanze vaticane è una fatica immane. L’episcopato italiano è un problema per il papa argentino. La rivoluzione è agli inizi: l’esito è incerto e il tempo non è molto.
Francesco tra i lupi è la storia, mai raccontata prima, delle sfide nascoste alla rivoluzione di Bergoglio e dell’opposizione al papa più popolare dei nostri tempi, con particolari inediti sulla sua elezione. (fonte: sito Laterza)

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Quando lascia Buenos Aires per arrivare a Roma per l’imprevisto conclave Jorge Mario Bergoglio ha già in testa un suo candidato al papato. E’ “il cardinale O’Malley di Boston, distintosi in diocesi per il suo impegno contro il clero pedofilo”. A scriverlo nel suo ultimo libro Francesco tra i lupi. Il segreto di una rivoluzione (Laterza) è Marco Politi, a livello internazionale uno dei maggiori esperti di questioni vaticane ed editorialista de Il Fatto Quotidiano. “Già prima di partire per Roma – annota Politi – Bergoglio si è fatto un’idea precisa del profilo del prossimo Papa: un uomo di preghiera, un Pontefice convinto che il padrone della Chiesa sia Cristo e non lui, un vescovo con l’attitudine a ‘mostrare affetto alle persone e creare comunione’. E infine – prosegue il vaticanistariportando le parole dello stesso Bergoglio – ‘deve essere in grado di ripulire la Curia romana‘”. E’ il ritratto perfetto di quel Papa Francesco che, sconvolgendo i pronostici del mondo, per non parlare di quelli italiani, ma soprattutto gli stessi cardinali elettori (“il conclave degli indecisi” lo battezza Politi) si affaccerà dalla loggia centrale della Basilica Vaticana la sera del 13 marzo 2013.

Intervista a Marco Politi sul suo libro "Francesco tra i lupi. Il segreto di una rivoluzione" (ed. Laterza)


Era il punto massimo cui poteva spingersi. Papa Francesco – parlando di dimissioni in risposta ad una domanda dei giornalisti nel volo di ritorno dalla Terra Santa – ha detto di non sapere cosa Dio avrà in servo per lui, ma che di certo «Benedetto XVI ha aperto la strada dei Papi Emeriti». Insomma, dopo la rinuncia dell'11 febbraio 2013 la Chiesa non è più la stessa che fino a quel momento era conosciuto. Un'affermazione forte, che conferma come il nuovo corso del pontefice argentino non è fatto solo di un cambio dell'agenda pastorale e di governo, ma che porterà con sé qualcosa di più profondo. Come se la sua elezione è da leggersi come un unicum con la rinuncia del papa tedesco. Una messa a fuoco nitida del cambio che sta vivendo il papato arriva dal bel libro «Francesco tra i lupi. Il segreto di una rivoluzione» (Laterza), di Marco Politi, giornalista vaticanista di lungo corso, a lungo a Repubblica e ora editorialista de il Fatto Quotidiano, commentatore per network tv americani e scrittore affermato. Il capitolo conclusivo del libro ha come titolo «Un papato a termine», e l'analisi che ne emerge è come un decodificatore delle parole di Francesco sull'aereo...

Dalla trasmissione PANE QUOTIDIANO del 14/05/2014 l'intervista a Marco Politi

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