"Finiamola con i collateralismi,
piuttosto crollino chiese e saloni parrocchiali..."
Il segretario della CEI Nunzio Galantino parla chiaro (VIDEO)
(domenica 4 maggio 2014 - Cattedrale di Cassano)
A venti giorni appena dalle prossime elezioni europee, in pieno lavorio da parte di partiti e movimenti per attrarre a sé proseliti e dunque - e sostanzialmente - consensi, una voce chiara e maestosa si è levata oggi dalla cattedrale di Cassano Ionio, nel cosentino. L’occasione era ghiotta per lanciare un messaggio che con la fede cristiana, a guardar bene, forse qualcosa c’azzecca pure.
È questa le sede scelta proprio da monsignor Nunzio Galantino, vescovo di Cassano, per “bacchettare”, senza nemmeno tanti fronzoli, parte dei pastori di Dio a tenersi fuori dalle tentazioni “politiche”; a lasciar fare agli uomini le cose terrene che nulla hanno a che vedere con quelle divine.
Mentre i giornalisti ci aspettavamo qualche indiscrezione sulla prossima visita in Calabria di Papa Francesco; quando si è compreso che l’invito era stato rivolto ad annunciare una “lieta novella”, e cioè l’elezione a vescovo di Locri di mons. Francesco Oliva, ecco Galantino sorprendere tutti: nel silenzio maestoso della chiesa redarguisce i sacerdoti inclini a velleità "propagandistiche".
E "a buon inteditor... poche parole" (fonte: CN24)
«Spero di non essere costretto, e soprattutto spero che non siano costretti i nostri fedeli, ad assistere al mortificante spettacolo di vecchi e sospetti collateralismi con candidati, con partiti o movimenti politici». Lo ha detto il vescovo di Cassano all’Jonio e segretario della Conferenza episcopale italiano, monsignor Nunzio Galantino, in vista della prossima tornata elettorale che interesserà, oltre al Parlamento Europeo, anche alcune amministrazioni comunali della diocesi calabresi.
«È bene che sappiamo, una volta per tutte – ha aggiunto Galantino – che chiunque vede il vescovo o un sacerdote impegnarsi nell’orientare o influenzare il voto, ipotizza una sola cosa: l’interesse personale o la ricerca di favoritismi di varia natura. Preferisco che non si realizzino opere ex novo o che non si sistemino strutture se questa deve essere la contropartita diretta o indiretta di un impegno diretto di noi sacerdoti durante le elezioni, a favore di Tizio o di Caio. Noi cristiani, sacerdoti e laici – ha detto ancora il presule – dobbiamo dare un forte contributo per evitare gli eccessi, le divisioni, i rancori nelle nostre comunità e tra le famiglie. È triste e crea scandalo dover registrare prese di posizioni pubbliche che contribuiscono a separare piuttosto che ad unire».
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