sabato 8 marzo 2014

LA DIGNITÀ DELLE DONNE - Interventi di Luigino Bruni, Giuseppe Stoppiglia, Alberto Maggi.

Parità, così è dal principio 

L’albero della vita - E Dio vide: non è bene che l'Adam sia solo 

di Luigino Bruni


La storia umana fuori dall’Eden non è stata solo la negazione dell’Adam con Caino, è stata anche il tradimento della reciprocità primordiale dell’ezer kenegdo nei tanti ‘adami’ che hanno profanato la parità morale, l’uguale rispetto, libertà, dignità delle donne. ... Quando manca questa reciprocità fondamentale, soffrono molto le donne, ma soffrono anche gli uomini, perché la felicità di tutti è dentro questa reciprocità tra pari. Quando perdiamo lo sguardo dell’altro e dell’altra alla pari, perdiamo il senso del limite, ci smarriamo, diventiamo padroni o sudditi, non capiamo più chi siamo, e si generano mille disordini morali e spirituali.

“Non è bene che l’Adam sia solo”. La creazione si completa quando quella ‘cosa molto bella e molto buona’, l’Adam, si svela realtà plurale, diventa persona. E’ appassionante e ricchissimo il ritmo che nel secondo capitolo della Genesi va dall’Adam (l’essere umano) all’uomo e la donna...
La storia non inizia con il peccato, ma con occhi che si incrociano alla pari. L’ezer kenegdo è la donna, l’ishàh che è di fronte a ish (l’uomo), come ish è di fronte a ishàh: “uomo [ish] in più di donna [ishàh] ha una yod, mentre donna in più di uomo ha una he: se uniamo queste due lettere che distinguono i due nomi otteniamo הי ossia Yah, che è la forma breve del tetragramma sacro del nome di Dio” (Franco Galeone). La vera natura umana è relazionale, racchiusa e spiegata in quella relazione maschio-femmina (1,27) fondante e generatrice delle altre. ..."
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Parità, così è dal principio di Luigino Bruni




IL NOME di “DONNA”

di Giuseppe Stoppiglia




La morale cristiana corrente, quella che ti si attacca alla pelle come un vestito bagnato e ti appesantisce, afferma che la donna è un rischio, e la capacità di farvi fronte misura la forza di un uomo. Per me la qualità della vita cristiana è nell’incontro, e nell’incontro con “l’intelletto d’amore” della donna, con la sua spiritualità innata, con la sua percezione intuitiva della verità, è per l’uomo un tesoro irrinunciabile. Nella mia vita ho seguito sempre questo criterio: quando una donna mi dice: “quello che fai, va bene”, mi sento sicuro. Quando me lo dice un uomo, non lo so. Purtroppo esistono anche donne che si sono allineate allo stile di spavalderia e prevaricazione, imitando il maschio. 

La donna sprona l’uomo a tenere acceso il fuoco interiore della crescita e della consapevolezza, lo spinge ad andare oltre l’apparenza delle cose. Mentre l’uomo punta a conquistare nuovi spazi di conoscenza e di dominio, la donna lo conduce a fare “casa dentro se stesso”, a immergersi nel quotidiano. L’uomo costruisce grandi prigioni perché nella vita sia conservato un ordine astratto di moralità, di lavoro, di disciplina. 

La donna con la sua misericordia distrugge le sbarre della prigione e riporta l’uomo alla vita, all’amore di ogni essere vivente. La donna non vede il seme della vita crescere: è terra che accoglie quel seme, è plasmata da quella vita e questo cordone ombelicale come la lega a suo figlio, la lega a ogni figlio. ...

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DONNE E ANGELI


                                              
di Alberto Maggi



"Le donne nei vangeli vengono presentate come coloro che per prime hanno saputo accogliere e comprendere il Signore: dalla madre, grande non perché ha dato alla luce Gesù, ma perché ha saputo diventare discepola del figlio, a Maria di Magdala, prima testimone e annunciatrice della risurrezione del Cristo. 
Nella lingua ebraica non si conosceva un termine per indicare discepola, che esisteva solo al maschile, e al tempo di Gesù la tradizione insegnava che "un discepolo dei saggi non deve parlare con una donna per strada neanche se è sua moglie, sua figlia, sua sorella". Ma per Gesù non "c’è più né maschio né femmina" (Gal 3,28), c’è la persona umana, che come tale merita rispetto e dignità indipendentemente dalla sua identità sessuale. Per questo, contravvenendo tradizione e morale, Gesù associa al suo gruppo anche "alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità" (Lc 8,1), e nei vangeli sono le donne le privilegiate protagoniste delle azioni del Signore. ...." 
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