giovedì 20 marzo 2014

20 anni di misteri sull'assassinio di Ilaria Alpi e MIran Hrovatin


Era il 20 marzo 1994 quando la giornalista del Tg3 e l'operatore MIran Hrovatin venivano uccisi in Somalia. E in due decenni tra depistaggi, commissioni d'inchiesta andate a vuoto e testimonianze poi ritrattate resta ancora un elenco infinito di nodi irrisolti. Mentre parte una raccolta firme per ottenere luce sul caso

Venti marzo millenovecentonovantaquattro, venti marzo duemilaquattordici. Vent’anni, oggi. Ilaria Alpi e Miran Hrovatin venivano assassinati proprio 20 anni fa a Mogadiscio, davanti all’hotel Hamana dopo aver trascorso alcuni giorni nel nord est della Somalia, a Bosaso e sulla strada nel deserto, la strada costruita dagli italiani fra l’86 e l’89 dalla cooperazione italiana. Per Ilaria era il settimo viaggio in Somalia in poco più di un anno.
Oggi però vorrei riportare dei numeri, non solo delle date. Verrei scrivere i mille e quattrocento miliardi della cooperazione italiana spesi per la Somalia con tutti gli zeri che ci sono, 1.400.000.000.000. Mi ritornano come una eco questi zeri, la voce di Isabella Ragonese, bravissima, che li risuona come il filo conduttore dei rapporti fra Italia e Somalia. Undici zeri, dopo quell’uno e quel quattro.
Ieri, alla sala Regina della Camera dei Deputati, nel recital teatrale “Africa Requiem” di Stefano Massini questa lunga fila di zeri ha riecheggiato come fossero essi stessi la strada per giungere alla verità. Un’altra Garowe Bosaso, la strada d’Ilaria.
“1400 miliardi di lire: dov’è finita quest’impressionate mole di denaro? Strada Garowe Bosaso”. Sono questi gli appunti ritrovati su di un taccuino di Ilaria, nella sua scrivania in Rai a Roma. Si a Roma perché i taccuini che Ilaria aveva in Somalia, quelli sui quali aveva scritto il lavoro che stava facendo, sono spariti.
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Il Premio Ilaria Alpi nel 2011 volle tributare a Saviano il Premio alla Libertà di Stampa. In quell’occasione Roberto Saviano ricordò Ilaria con queste parole: “Ilaria Alpi ha pagato con la vita perché era brava. A far paura è stato il suo talento ed è quello che lascia in eredità e che ci permette di dire oggi: io devo cercare di seguire questa traccia non solo l’impegno, la costanza e il coraggio, ma la bravura nel fare le cose. È un ricordarci che il talento mette paura al potere, dobbiamo essere bravi e l’unica speranza per l’Italia è puntare sulla nostra bravura. L’Italia è piena di talenti.”.
Un impegno dunque per ciascuno di noi a fare bene ciò che siamo chiamati a fare perché un’Italia migliore sia possibile.

La storia siamo noi - Ilaria Alpi & Miran Hrovatin Le Verità Parallele

Da anni custodisce i suoi segreti. Segreti di morte. Quale mistero nasconde Bosaso, piccola città del Nord-Est della Somalia affacciata sul golfo di Aden, ridotta a un ammasso di rovine da 10 anni di guerra civile? Quale mistero ha intravisto Ilaria Alpi, inquietante al punto da costarle la vita? Un fatto è certo: tra il 16 e il 20 marzo 1994 la Alpi lavorò a Bosaso con l’operatore Miran Hrovatin. Qualche ora dopo aver rimesso piede a Mogadiscio, i due giornalisti furono uccisi in un agguato condotto da sette killer. Cosa videro, esattamente? La domanda è senza risposta, perché da allora omissioni, coperture, depistaggi, silenzi hanno impedito ai familiari, e a tutti gli italiani, di sapere.
Nonostante ciò, sono molti gli indizi che meritano ulteriore attenzione e che potrebbero gettare luce sull’intera vicenda. Oltre due anni di lavoro permettono a Famiglia Cristiana di pubblicare elementi utili a squarciare il velo sui malaffari che hanno visto intrecciarsi a Bosaso traffici d’ogni genere: armi, rifiuti tossici, scorie radioattive, tangenti e riciclaggio di denaro sporco. In questo intricato scenario potrebbero nascondersi movente e mandanti del duplice omicidio...

Se Ilaria Alpi e Miran Hrovatin erano sulla strada della verità sui traffici in corso nella Somalia anni ‘90, dilaniata dalla guerra e terra di conquista per interessi commerciali e militari, la strada che porta alla verità sulla loro morte sembra davvero senza uscita. Una strada che stasera, giovedì 20 marzo 2014, viene evocata nello speciale “La strada della verità”, in diretta su Rai 3 con il direttore Andrea Vianello a condurre una serata-evento con ospiti, testimonianze, documenti inediti e letture al via alle 21.05...
Ma a ricordare la morte dei due inviati ci pensa anche Rainews24, con collegamenti e interviste per puntellano la programmazione...

Un libro che onora e riscatta la memoria: Ilaria Alpi era una giornalista, una donna in un mondo di uomini, che è morta perché cercava la verità, e l’aveva trovata.
Leggi tutto: La strada di Ilaria