sabato 25 gennaio 2014

"Un cuore che ascolta - lev shomea' " - n. 10/2013-2014 (A) di Santino Coppolino

'Un cuore che ascolta - lev shomea'
"Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)

Traccia di riflessione sul Vangelo
di Santino Coppolino



 Vangelo:  Mt 4,12-23



Le parole dell'annuncio di Gesù sono le stesse di quelle del Battista (3,2) ma, mentre in Giovanni l'accento è posto sulla prima parte: <<Convertitevi>>, Gesù sposta l'attenzione sulla seconda parte, sulla prossimità del regno dei cieli.
Il rifiuto dei "regni del mondo con la loro gloria"(4,8) abilita Gesù a proclamare nella sua stessa persona l'avvento del "Regno dei Cieli", e se "del pinnacolo (del tempio) ha fatto sua dimora stabile il tentatore"(Turoldo), in Gesù dimora stabilmente lo Spirito di Dio (Gv 1,32), "in Lui dimora corporalmente tutta la pienezza della divinità"(Col 2,9) come afferma l'apostolo Paolo, per questo il Regno dei Cieli si incarna in Gesù di Nazareth. Sappiamo bene che la locuzione "Regno dei Cieli" è un semitismo tipico del Vangelo di Matteo, è una metafora per indicare Dio, evitando di pronunziare il suo Nome, ma anche in quanto il Signore esercita un dominio che si contrappone ai "regni del mondo", nel senso che esso è  "totalmente altro" (K. Barth), diametralmente opposto ai regni degli uomini fondati sul terrore e sulla violenza (Mc 10,43). Di questo Gesù ci ha mostrato la via, il Regno dei Cieli che egli è venuto  a inaugurare è un regno di pace e di amore per tutti, esso viene esercitato nel mondo e nella  storia, non sulle nubi o nell'aldilà, come una lettura spiritualistica della locuzione ha spesso incentivato nei cristiani, causando pericolose fughe intimistiche dalla realtà. Esso si fa carne nella vita di ogni uomo a partire dalle realtà più marginali, dalle storie apparentemente inutili e senza speranza, a partire dalla immonda Galilea, la regione senza nome cioè senza una storia, senza un futuro.
Galilea infatti significa: <<Distretto>>, così la definisce il profeta Isaia: <<Galil ha-gojim>> (Is 8,23), distretto dei popoli (pagani), realtà di confine abitata da un coacervo di popoli e per questo poco affidabile dal punto di vista della purezza della religione. Proprio in questo ambiente si alza forte la voce del Signore che proclama:
<<Cambiate modo di pensare, perché Dio è in mezzo a voi>>.