giovedì 9 gennaio 2014

OREUNDICI - IL QUADERNO DI GENNAIO 2014: I FIGLI - IL SEGRETO È VIVERE PER GLI ALTRI le domande dei giovani a fratel Arturo Paoli - L'EDITORIALE di Mario De Maio



OREUNDICI
IL QUADERNO DI GENNAIO 2014


I FIGLI



L'EDITORIALE 
di Mario De Maio

Questo quaderno dedicato all’“Essere figli” è stato pensato come lo sviluppo della riflessione iniziata con il quaderno di dicembre dedicato a “Il padre”. Il pensiero che voglio trasmettervi ora si collega però al tema affrontato nell’inserto di psicologia e spiritualità del quaderno di novembre: "Ripensare la Provvidenza". In che senso? Dio non controlla la storia, non la determina, non la dirige, ma è presente attraverso l'opera di coloro, che in suo nome, esprimono fattivamente amore verso se stessi e verso tutti. Sono i suoi "figli – provvidenza" a rendere presente nel mondo, attraverso il loro amore, l'Amore del Padre. La coscienza di questo e la sua interiorizzazione fanno nascere il bisogno di ripensarci come figli, assumendo tutta la responsabilità che questo comporta. ...

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IL SEGRETO È VIVERE PER GLI ALTRI
le domande dei giovani a fratel Arturo

Una trentina di studenti e studentesse di Prato si sono presentati un pomeriggio a Lucca, appena prima di Natale, per incontrare Arturo Paoli al quale, con l’aiuto delle loro insegnanti, avevano fatto giungere una serie di domande sulla sua vita e sulle sue scelte quanto mai interessanti. Riportiamo in sintesi questo dialogo nel quale un “grande padre” ha cercato di infondere in un allegro e attento gruppo di giovani la fiducia nel futuro e in loro stessi. 

La sua vita ha percorso quasi tutto il Novecento. Quali sono i cambiamenti, in questo arco di tempo, che vuole evidenziare? 
È una domanda molto ampia, ci sarebbe da parlare fino a mezzanotte! Quello che posso dirvi è che delle tante epoche che si sono succedute quella attuale è la più triste perché domina in assoluto l’egoismo nelle relazioni umane. Gli adulti spesso vivono con rassegnazione e a voi dicono di pensare a voi stessi, di non perdere tempo con gli altri, ma io vi dico che la vita ha senso solo se vissuta per gli altri. Al mattino, quando mi sveglio e prego, mi rivolgo a Gesù chiamandolo: Uomo per gli altri. Se volete stare bene, se volete essere contenti della vostra vita dovete pensare agli altri. E qui mi collego a un’altra delle vostre domande, perché papa Francesco sta portando un grande cambiamento nella Chiesa, anche se incontra ostacoli e difficoltà. La sua letteraEvangelii gaudium, nella quale ha indicato le linee della vita cristiana, si chiude con delle pagine bellissime dove al centro mette i poveri e il grido di giustizia che sale dalle loro sofferenze. Quando era vescovo a Buenos Aires, papa Bergoglio andava nelle favelas, incontrava i poveri, li ascoltava, li aiutava e anche ora ha scelto un cardinale a cui ha affidato il compito di andare ogni mattina tra i “clochard”, i senza casa, per dare loro un sostegno materiale e soprattutto umano. 

Seguono le altre domande a cui ha dato risposta Fratel Carlo:

C’è stata qualche vicenda personale o familiare nella sua infanzia o adolescenza che l’ha motivato a dedicare la sua vita agli altri? 
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Qual è il paese in cui si è sentito maggiormente “a casa sua”? 
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Ci può raccontare perché ha scelto di seguire la spiritualità di Charles de Foucauld e con quali motivazioni è riuscito a fare la sua esperienza nel deserto?
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È felice della vita che ha vissuto? è riuscito a realizzare ciò a cui aspirava? 
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Se pensiamo al nostro futuro proviamo disorientamento e paura, vediamo intorno a noi sfiducia, individualismo e una competizione esagerata. Può comunicare un messaggio per noi giovani? 
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Che cos’è fede?
È credere senza riserve e senza interesse
nel desiderio dei propri figli.

Massimo Recalcati