sabato 11 gennaio 2014

L'ANTIMAFIA SIAMO...TUTTI - Ciotti e Bindi a confronto


Il fondatore di "Libera" a confronto con l'esponente politico che guida l'organismo di inchiesta parlamentare: le mafie al nord, il sostegno ai testimoni, i beni confiscati, i compiti della politica.



Il potere dei boss e quello dello Stato 
Ciotti: La Camorra esiste da 400 anni, da oltre 150 Cosa Nostra, la ’ndrangheta è solo poco più giovane. Non dimentico certo l’impegno dei magistrati, delle forze di polizia, di segmenti delle istituzioni e di parte della società responsabile, ma bisogna riconoscere che le mafie sono ancora forti e radicate in tutta Italia. Mi stupisco di chi si stupisce della loro presenza al Nord. Già nel 1983 un delitto di mafia uccide a Torino il magistrato Bruno Caccia… Le mafie hanno radici al Sud, ma i frutti, da tempo, li producono al Nord. Oggi però hanno cambiato pelle. Uccidono di meno, riciclano di più. Con la loro capacità di anticipazione e adattamento, hanno saputo inserirsi nei meccanismi dell’economia “immateriale”, aumentando i profitti e diminuendo l’allarme sociale. Tutto questo è avvenuto senza un’adeguata presa di coscienza sociale e politica. Come te lo spieghi? 

Bindi: Sulle molte facce delle mafie occorre riflettere e indagare ancora a fondo. Al Sud, dove i diritti fondamentali delle persone sono tuttora compromessi, dove non c’è lavoro, il sistema sanitario non funziona, la scuola di qualità non è garantita a tutti, e – come in Calabria in maniera particolare – si vive un isolamento dal resto del Paese, ci si convince che il potere della mafia assicura ciò che il potere dello Stato nega. L’arresto di un mafioso non dà i risultati che ci aspetteremmo perché le ragioni per le quali era potente e aveva consenso sociale non vengono meno. Al Nord la rimozione del fenomeno ha accompagnato un’infiltrazione profonda e pervasiva. Ci si è ostinati a dire che il problema riguardava le regioni meridionali senza capire che il vero guadagno le mafie lo realizzano al Nord. Sono state capaci di approfittare dell’economia malata di questi anni, mentre noi non ci siamo dati strumenti adatti per contrastarle. Ci ostiniamo a non capire che al pizzo o all’estorsione corrispondono i silenzi delle banche, la mancanza di una legislazione adeguata sulla trasparenza e di contrasto dei paradisi fiscali, del riciclaggio e dell’autoriciclaggio. La verità, come dici tu don Ciotti, è che loro sanno anticipare il cambiamento più di noi. Tanto sanno restare legati alle tradizioni anche arcaiche tanto sanno stare nella modernità. Noi abbiamo smarrito il senso della famiglia, della terra, delle radici e non abbiamo gli strumenti – o non vogliamo averli – per stare dentro questa modernità.

Le altre tematiche affrontate:
E' LA CULTURA CHE DÀ LA SVEGLIA ALLE COSCIENZE...
AGGIORNARE LE MISURE SUI BENI CONFISCATI...
ANCHE LA CHIESA DEVE DIRE COME STANNO LE COSE...
LA LOTTA ALLA CORRUZIONE E MAFIA È LA VERA POVERTÀ...