giovedì 21 novembre 2013

22 novembre lutto nazionale in ricordo delle vittime dell’alluvione che ha colpito la Sardegna il 18 novembre

Il Consiglio dei ministri ha deciso di rinviare a domani 22 novembre il lutto nazionale in ricordo delle vittime dell'alluvione che ha colpito la Sardegna. Lo riferiscono fonti di governo.

Mentre la Sardegna conta i morti e la macchina dei soccorsi cerca di riportare la situazione alla normalità il Consiglio dei ministri ha proclamato, per oggi 21 novembre, il lutto nazionale in ricordo delle vittime dell’alluvione che ha colpito l’Isola il 18 novembre 2013. Almeno 16 morti, di cui due bambini, ancora un disperso e danni incalcolabili. Tutto questo ha causato il ciclone Cleopatra. Dolore, disperazione e distruzione. Olbia la città più colpita. Oltre 1.749 il numero degli sfollati in Sardegna. Frane, danni a negozi e abitazioni inondati da oltre un metro e mezzo d’acqua. C’è chi ha perso tutto. Circa 20 milioni le risorse stanziate destinate alla ricostruzione. Il premier Enrico Letta ha parlato di “tragedia nazionale” e il Consiglio dei Ministri ha “dichiarato lo stato d’emergenza”... 

È il giorno del lutto. Olbia si ferma e piange i suoi morti, ma con lei si ferma tutta la Sardegna. In questa immane tragedia, provocata dal ciclone Cleopatra, che ha fatto 16 vittime, tutta l’isola si è stretta in un unico abbraccio e ha riscoperto quella solidarietà che, talvolta, ha bisogno di momenti eccezionali per essere attivata.
Qui, in Sardegna, il lutto è stato sempre vissuto da tutta la comunità. In questi due giorni c’è stata davvero una gara per aiutare, per andare incontro a chi aveva perso tutto o aveva visto la sua casa trasformata in un accumulo di fango e detriti. Le famiglie degli sfollati hanno trovato un posto per dormire, oltre che negli alberghi, nelle case messe a disposizione dai parenti e dagli amici, pronti a non far mancare nulla, ma soprattutto a dare conforto, calore umano e speranza. In questo momento le famiglie colpite più che di beni materiali hanno bisogno di sostegno, vicinanza, affetto...

... Il colpo ricevuto in questi giorni è forte. Brutale come l’acqua che si trasforma in fango, micidiale come un fiume che si trasforma in un cimitero. Anche le difese umane sono state vinte dalla mostruosità di una forza invincibile e tremenda. L’immagine di un bambino che perde la vita insieme a suo padre, quando tutt’intorno tutto crolla, è il racconto non solo di un abbraccio, ma anche di una "consegna" senza alternative alla furia della natura.
Questo sguardo, è vero, invita alla delusione, oltre che alla commozione e al dolore. Ma è proprio ora, davanti a quello che accade inopinatamente e non senza responsabilità dell’uomo che la testardaggine di noi sardi sa riemergere prepotentemente. Non solo dicendo "basta!" a incurie e deturpamento dell’ambiente, ma anche ricominciando ad amare – di più, molto di più – tutto quello che ci appartiene: la terra insieme alle persone e il futuro insieme alla speranza. La nostra caparbietà, che talvolta rimane quasi velata per eccesso di discrezione, è la nostra carta da giocare. Fino in fondo...
Leggi tutto: La nostra carta

Si piangono i morti, si scava nel fango, si pensa già alla ricostruzione. La Sardegna è terra troppo orgogliosa per piangersi addosso. Ma le polemiche restano...
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La madre con la sua piccolina di soli due anni. Il padre morto abbracciato al figlio. L'intera famiglia rimasta intrappolata nello scantinato. E poi le donne anziane che non sono riuscite a fuggire, il poliziotto precipitato dal ponte... La loro colpa è stata solo quella di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato

In un telegramma al presidente della Conferenza Episcopale sarda, il Pontefice "auspica che non venga meno la solidarietà e il necessario aiuto" in questo momento difficile

Nel pomeriggio di ieri, ad Olbia, l'Arcivescovo Angelo Becciu, Sostituto della Segreteria di Stato, ha partecipato ai funerali delle vittime dell'alluvione in Sardegna. Il Presule, originario dell'isola, è intervenuto al termine della liturgia esequiale con queste parole: "Come figlio di questa terra, mi unisco con profondo affetto alla preghiera di suffragio per questi fratelli e sorelle strappati ai loro familiari da una morte crudele. (...) In questo momento di dolore, il Santo Padre vuole manifestare, attraverso di me, la Sua solidale presenza e l’espressione della Sua accorata partecipazione a questa sciagura che ha colpito la nostra cara terra di Sardegna".

A Olbia, Tempio Pausania, Uras e Torpè le esequie di 15 delle vittime. Il Cdm proclama il lutto nazionale. Il ministro Kyenge: «Dal governo vicinanza morale ed economica».