venerdì 4 ottobre 2013

Papa Francesco ad Assisi sui passi di San Francesco: Incontro con i bambini disabili e ammalati ospiti dell'Istituto Serafico (Assisi, 4 ottobre 2013) - cronaca, testi e video

Francesco. Si è capito subito, fin dal primo momento dopo l’annuncio, che non era solo un nome, ma un programma pastorale. La magna charta di un pontificato racchiusa in tre sillabe, che però per la storia della Chiesa valgono più dei volumi di un’intera biblioteca. Si è capito cioè che Papa Bergoglio, assumendo quel nome (coraggiosamente, perché nessun Pontefice aveva "osato" farlo prima di lui), stava indicando a se stesso e al mondo una direzione di marcia. E ora che dal 13 marzo sono passati quasi sette mesi sappiamo anche che sulla strada di san Francesco il Papa venuto «quasi dalla fine del mondo» si è incamminato con decisione. Oggi, tra l’altro, in senso anche letterale, dato che giunge ad Assisi nel giorno in cui la Chiesa fa memoria del Patrono d’Italia.
Nel clima di raccoglimento della giornata di lutto nazionale per la tragedia di Lampedusa, la visita odierna infatti conferma e rilancia. Conferma quanto ha detto e fatto il Papa in questo primo scorcio del suo pontificato. Rilancia, perché – significativamente – Francesco porta con sé il "Consiglio dei cardinali" che devono aiutarlo nella riforma della Curia e nel governo della barca di Pietro. In sostanza è come se dicesse loro: "Venite con me a vedere la Chiesa come io la intendo"...

Alle 7.30 l'elicottero con a bordo Papa Francesco e' atterrato ad Assisi. Ad accoglierlo il presidente del Senato, Pietro Grasso. Papa Francesco si e' subito recato nella cappella dell'Istituto Seraphicum, dove ha sostato qualche minuto in preghiera. Poi ha iniziato a salutare i giovani ospiti del centro, che assiste bambini disabili. Per ognuno ha avuto una parola, a ciascuno ha dato un bacio e una carezza. Sono circa 60 i giovani pluriminorati attualmente assistiti nella casa fondata dal beato Ludovico da Casoria il 17 settembre 1871, in ricordo delle stimmate ricevute da San Francesco, segno della sofferenza di Gesu' che si protrae nelle sofferenze dei ragazzi. Al Seraphicum, Papa Francesco e' stato accolto dal nunzio in Italia, monsignor Adriano Bernardini, e dal vescovo di Assisi, monsignor Domenico Sorrentino, che gli e' poi rimasto accanto durante tutto il tempo, oltre mezz'ora, dedicato a salutare gli ospiti. 
Alcuni infermieri, mentre Francesco continuava a intrattenersi con i giovani, hanno srotolato un piccolo striscione con scritto "Francesco ripara la mia casa", che e' l'invito che fu rivolto al Poverello dal Crocifisso di San Damiano. Gli otto cardinali del Consiglio istituito da Papa Francesco per aiutarlo nel governo della Chiesa Universale, sono accanto al Pontefice nell'incontro con i giovani, seduti ai due lati del presbiterio. L'americano Shean O'Malley, arcivescovo di Boston che viene dall'ordine dei cappuccini, indossa il saio francescano. "Questi ragazzi ogni giorno vengono accolti e, soprattutto, abbracciati. Anche le sue parole ci abbracciano come l'abbraccio di un padre che cerca di insegnare a noi figli la strada giusta". Con queste parole Claudio Ricci, sindaco di Assisi, si rivolge a Papa Francesco. "L'accompagneremo durante la giornata e verremo a salutarla alla conclusione - ha detto il sindaco - quando Assisi non sara' piu' la stessa perche' lei avra' donato nuove parole con le quali la citta' dovra' parlare all'umanita". Un pensiero il sindaco l'ha poi rivolto alla tragedia di Lampedusa chiedendosi "come noi tutti possiamo risarcire l'identita' e la dignita' a questi uomini". Hanno atteso tutta la notte in una sorta di veglia per prendere il posto in prima fila in piazza del Comune, davanti alle transenne che affacciano sulla piazza della Basilica superiore di San Francesco. Qui Papa Bergoglio arrivera' invece intorno alle 10.30 ma c'e' chi lo aspetta fin dall'una di notte. "Non voglio perdermi questo evento", dice Daniela, una donna abruzzese. Percorrendo le strade che salgono da Santa Maria degli Angeli verso Assisi e' una processione di pellegrini: alcuni sono arrivati con i pullman da molto lontano, dalla Sicilia, dal Trentino. Hanno il sorriso sul volto: "Andiamo a incontrare Francesco". Ma c'e' chi ci tiene a ricordare la tragedia di ieri a Lampedusa: "Siamo venuti anche a pregare per i morti e per i sopravvissuti", dice un ragazzo di 30 anni. L'attesa a un certo punto viene bagnata da alcune gocce di pioggia, ma nessuno sembra accorgersene. Dentro Assisi molti bar e negozi sono rimasti aperti tutta la notte: "Ci sono pellegrini qua fuori dall'una - spiega il barista del bar San Francesco, dirimpetto alla basilica - noi abbiamo fatto la notte come loro". Si aspetta l'alba e e si scruta il cielo in attesa dell'elicottero che alle 7.45 portera' il Pontefice da Roma. (AGI) .

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