giovedì 17 ottobre 2013

17 ottobre Giornata mondiale della lotta contro la povertà.

17 ottobre 
Giornata mondiale della lotta contro la povertà.

Cade nel silenzio, in Italia, la Giornata internazionale. Mentre i poveri aumentano a dismisura. I dieci punti di Libera per rendere illegale la miseria, dal reddito minimo alla sospensione degli sfratti.

«Laddove gli uomini sono condannati a vivere nella miseria, i diritti dell’uomo sono violati. Unirsi per farli rispettare è un dovere sacro».Era il 17 ottobre del 1987 quando a Parigi 100 mila persone, rispondendo alle parole di padre Joseph Wresinski, si diedero appuntamento al Sagrato del Trocadero nel luogo dove venne firmata la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e incisa una lapide che afferma come i più poveri siano le creature di un’umanità fraterna. Grazie all’impegno del prete che scelse di vivere al fianco dei poveri e della sua associazione Atd Quarto Mondo, le Nazioni Unite il 22 dicembre del 1992 istituirono il 17 ottobre come Giornata internazionale per l’eradicazione della povertà. Dopo venti anni la situazione è più grave di prima, tanto nel sud quanto nel nord del mondo.
La Croce Rossa Italiana denuncia come siano oltre 43 milioni le persone che soffrono la fame nel vecchio continente. L’Italia soffre come e più degli altri paesi europei, sebbene ci si ostini a nasconderlo o si voglia parlare d’altro. Nel nostro paese la povertà è la più grave delle malattie. Ciononostante, la Giornata mondiale per l’eradicazione della povertà cade nel massimo del disinteresse possibile da parte delle istituzioni.

''La lotta alla povertà parte dalla giustizia sociale, da politiche che favoriscono la dignità delle persone, senza eccezioni ne' discriminazioni. Parte dai diritti che stanno a fondamento di ogni società che voglia dirsi civile: il lavoro, la casa, l'istruzione, l'assistenza sanitaria. Ma non bisogna dimenticare accanto alla povertà materiale, quelle immateriali: la povertà di senso, la povertà culturale, la povertà politica. Il risanamento economico non può prescindere da un profondo rinnovamento etico, da un superamento degli egoismi, dal riconoscimento dei legami sociali. Avremo vinto la povertà non solo quando saremo liberi dal bisogno, ma quando avremo scoperto che la libertà, come la speranza, sono beni collettivi, che tocca a ciascuno di noi promuovere e diffondere''. Questo il pensiero di don Luigi Ciotti, presidente nazionale Gruppo Abele e Libera espresso alla vigilia della 17esima giornata mondiale della lotta contro la povertà.
In occasione della Giornata Mondiale della lotta contro la Povertà che si celebra giovedì 17 ottobre il Gruppo Abele promuove 'Miseria Ladra' la campagna nazionale contro tutte le forme di povertà sostenuta da Libera. (fonte: Asca)

10 proposte concrete per dichiarare illegale la povertà!
Il nostro paese vive una condizione di impoverimento materiale e culturale insostenibile ed inaccettabile. I numeri più asettici dell'ISTAT ci informano che, nel 2012, 9 milioni e 563mila persone pari al 15,8% della popolazione sono in condizione di povertà relativa, con una disponibilità di 506 euro mensili (erano 8,173 milioni nel 2011 pari al 13,8% della popolazione). In condizione di povertà assoluta si trovano invece 4 milioni 814mila persone, pari al 7,9% della popolazione italiana (nel 2011 erano 3,415 milioni pari al 5,2% della popolazione). Parliamo di quasi un italiano su quattro costretto a vivere in una condizione in cui la dignità umana viene calpestata. Il 32,3% di chi ha meno di 18 anni è a rischio povertà. 723 mila minorenni italiani vivono già in condizione di povertà assoluta. È questo un dato intollerabile che dovrebbe farci indignare tutti e tutte...