martedì 6 agosto 2013

PREGHIERA PER L'ITALIA - Accompagna i nostri passi


PREGHIERA PER L'ITALIA


L'eco delle parole di Giovanni Paolo II in un momento di trepidazione, di sofferenza e di speranza


“…accompagna i passi della nostra nazione, spesso difficili ma colmi di speranza”. 
È fuori dall’infuocato dibattito politico di questi giorni ma non è fuori tema questo passo della “grande preghiera per l’Italia” che Giovanni Paolo donò al nostro Paese il 15 marzo 1994. Pochi anni dopo, il 6 agosto 1998, Papa Wojtyla nell’incoraggiare la ripresa della preghiera quotidiana per l’Italia nel santuario di Loreto si diceva convinto che “il popolo italiano potrà così facilmente discernere ‘i segni dei tempi’ ed impegnarsi con coraggio e perseveranza all’edificazione di una società dal volto e dalla dimensione autenticamente umani”.
Discernere i segni di tempi in una crisi interminabile e in momento di fortissime tensioni politiche appare un compito troppo difficile, una scelta totalmente estranea alla realtà. Per commentatori e opinionisti delle prime pagine è nient’altro che un pio esercizio di anime belle con la testa tra le nuvole.
E se invece, queste anime, avessero i piedi per terra e la testa non “tra le nuvole” ma “oltre” le nuvole?
Piedi per terra perché il pregare, così come è inteso e vissuto dai cristiani e dalle comunità cristiane, non è un assentarsi dalla storia e dalla cronaca mentre avere la testa oltre le nuvole non è abbandonarsi a un’ingenua utopia ma è affidarsi a una speranza fondata sulla propria responsabilità e su quella di quanti hanno a cuore il bene di un Paese sempre più in sofferenza e trepidazione. 
Sono queste persone a formare quel popolo che, ha ricordato Papa Francesco a Rio, a volte suggerisce alle sue guide le direzioni da prendere per rispondere con saggezza e lungimiranza alle esigenze di giustizia, di solidarietà, di riconciliazione.
La voce del popolo ha una dignità, una libertà e una forza che hanno radici nella sua anima di cui nessuno può impadronirsi e nessuno può piegare a propri disegni. Quest’anima è cresciuta e cresce, giorno dopo giorno, nel fecondo dialogare del credere, del pensare, dell’agire...