venerdì 19 luglio 2013

F35: dove sono i cattolici? di don Renato Sacco


F35: dove sono i cattolici?
di don Renato Sacco

«Desideriamo riaffermare, come comunità cristiana, la necessità di opporsi alla produzione e alla commercializzazione di strumenti concepiti per la guerra. Ci riferiamo, in particolare, alla problematica sorta recentemente sul nostro territorio piemontese relativa all’avvio dell’assemblaggio finale di velivoli da combattimento da effettuarsi nel sito aeronautico di Cameri (Novara)». È questo, forse, il primo testo ufficiale contro gli F35. È la parte centrale del comunicato congiunto diffuso da mons Tommaso Valentinetti (vescovo di Pescara-Penne e, al tempo, presidente di Pax Christi) e da mons. Fernando Charrier (vescovo di Alessandria e delegato per la Ppastorale sociale e del lavoro del Piemonte, morto nel 2011). Era il lontano 25 gennaio 2007. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti, fino ad oggi.
Con la campagna “Taglia le ali alle armi” sono state raccolte migliaia di firme. Ci sono state diverse mozioni presentate alla Camera e al Senato. C’è stata discussione. Il tema degli armamenti e in particolare degli F35 è uscito dal “sommerso” ed è diventato un argomento più famigliare anche nella discussione di molti italiani. Addirittura il Consiglio Supremo di Difesa ha fatto un duro monito: «Il Parlamento non può porre veti al governo in tema di armi».
E nel mondo ecclesiale? Il testo sopra citato è stato sicuramente una tappa importante. Tra l’altro continuava: «Riteniamo che la produzione di armamenti non sia da considerare alla stregua di quella di beni economici qualsiasi (…). Abbiamo, quindi, la speranza che si arrivi ad un ripensamento». Quel ripensamento che sembra ancora lontano nelle parole del ministro della Difesa Mauro, il quale, subito dopo la votazione in Aula, a fine giugno, ha dichiarato, con un cinico gioco di parole: «Per amare la pace, bisogna armare la pace». Prontamente gli ha risposto, su twitter, mons. Giovanni Giudici, presidente di Pax Christi Italia e vescovo di Pavia: «#F35. Ministro Mauro: “Per amare la pace, armare la pace”. Una falsità storica, un’offesa all’intelligenza, dimenticate le radici cristiane». Un tweet che Pax Christi ha subito rilanciato, raccogliendo diverse adesioni soprattutto dal mondo missionario e dalla stessa Cimi (Conferenza istituti missionari in Italia). Mons Giudici era peraltro già intervenuto qualche giorno prima con un’intervista a Famiglia Cristiana: «Non comprendiamo come sia compatibile un caccia-bombardiere, che serve ad attaccare più che a difendersi, col ripudio della guerra dettato dalla Costituzione».

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