giovedì 21 marzo 2013

Giornata mondiale contro il razzismo - L'unica razza che conosco è quella umana!


L'unica razza che conosco è quella umana
(Albert Einstain)

Oggi si celebra la Giornata mondiale contro il razzismo e queste saranno le uniche due volte che userò la parola “contro” in questo post. Il razzismo nel tempo ha assunto forme diverse; oggi è soprattutto paura del nuovo, indifferenza e un modo per sfogare la rabbia di una vita con meno certezze. Per questo serve un rinnovamento sociale e, a mio parere, un buon modo per iniziare è cambiare le parole quotidiane: parlare positivo per agire positivo. E allora dico che oggi è la giornata mondiale per guardarsi intorno. Per vedere che viviamo in un Italia plurale, arricchita dalle altre lingue e dalle altre culture, nella quale il problema non è che le persone arrivano ma che se ne vanno, portando altrove le loro conoscenze e capacità
E allora dico che la crisi è una trasformazione, che le seconde generazioni sono una risorsa, che la diversità è un valore.

"Io non sono razzista ma..."
Quante volte abbiamo sentito qualcuno usare questa frase che immancabilmente si conclude sottolineando un qualche episodio negativo legato a una particolare etnia? Oggi si celebra la IX Giornata contro il razzismo e la neo presidente della Camera Laura Boldrini si augura che il nostro Paese "si opponga sempre più fermamente ai veleni del razzismo e della xenofobia"

Al palazzo delle Nazioni Unite a Ginevra, è intervenuto oggi Kevin Prince Boateng, un giocatore che mesi fa ha subito attacchi di stampo razzista ed ha avuto il coraggio di lasciare il campo mandando un messaggio non solo agli pseudo tifosi della Pro Patria che lo stavano insultando, ma anche a tutto il movimento.
Il numero 10 del Milan ha lanciato il suo monito: "Non si può sconfiggere il razzismo ignorandolo, è impossibile, è il più grande errore che si possa commettere. Il razzismo è come la malaria, non si sconfigge con gli antibiotici, bisogna andare nella palude a combatterlo".
Boateng ha ricordato l'importanza dello sport: "Se oggi gli Stati Uniti hanno un presidente di colore non è solo perchè c'è stato Martin Luther King ma anche per Muhammed Alì. Lo sport ha grandi responsabilità sociali".
(fonte: goal.com)