domenica 24 febbraio 2013

Lectio del Vangelo della domenica a cura di fr. Egidio Palumbo



Lectio del Vangelo 
della domenica

a cura di fr. Egidio Palumbo
della Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto (ME)


II DOMENICA di QUARESIMA - anno C - 24-2-2013

Contempliamo Gesù trasfigurato

1. Nella seconda tappa del cammino quaresimale siamo invitati a sostare sul Monte della Trasfigurazione per contemplare nell’umanità di Gesù la presenza della Luce irradiante di Dio (Lc 9,28-36). Colui che abbiamo contemplato nella lotta contro il divisore, vincendolo con le armi della Parola di Dio e della fede incondizionata in Dio suo Padre, ora lo contempliamo trasfigurato nella sua umanità dalla Luce del Padre. La trasfigurazione è la meta del cammino della Quaresima: la Pasqua del Signore, la sua Risurrezione. Ma è anche la meta del cammino della nostra vita: la trasfigurazione della nostra fragile persona che il Signore, alla sua venuta, renderà conforme alla sua persona risorta e vivente (seconda lettura: Fil 3,17- 4,1). Ecco perché noi, come ospiti e pellegrini sulla terra – e non come padroni di essa: «la nostra cittadinanza infatti è nei cieli», scrive l’apostolo Paolo –, attendiamo la sua Venuta nella Gloria. 

2. Ma dell’evento della Trasfigurazione del Signore ci è dato di poter partecipare già qui nel cammino della nostra vita terrena. Anche se la liturgia non lo riporta, la pagina del vangelo si apre con l’annotazione temporale «otto giorni dopo» (Lc 9,28). È bene soffermarsi un po’ su questa annotazione. Essa non è semplice indicazione cronologica, bensì teologica: l’ottavo giorno è eccedenza del settimo giorno, ovvero è il “giorno senza tramonto”, è il “giorno che non ha fine”, è “giorno” che vivremo quando saremo davanti al Volto del Signore in piena comunione con Lui. Ma di questo “giorno” ne facciamo esperienza già qui in terra, quando nella Domenica, Giorno del Signore, siamo – come i discepoli al Monte della Trasfigurazione – convocati, accolti e accompagnati dal Signore per ascoltare il suo Vangelo alla luce di Mosè e di Elia, cioè della Torah e di Profeti (tutta la S. Scrittura), e diventare conformi al suo stile di vita, assimilare la sua “forma di vita”. 

3. È interessante, allora, seguire il percorso dei discepoli...