Insieme - 11
rubrica di ENZO BIANCHI
Rocca, dicembre 2012
UN BAMBINO DIO FORTE
L’Avvento ci prepara al tempo sempre nuovo della venuta di Gesù nella carne, ci chiama alla vigilanza nell’attesa del ritorno glorioso del Signore risorto e lo fa guidando il nostro sguardo e il nostro cuore verso un bambino, verso il debole per eccellenza, la creatura fragile che non ha nessun potere: un bambino è colui che è in-fante, che non è in grado di parlare, è senza parola e senza forza. Un bambino è in ogni situazione un povero perché ha veramente bisogno di altri e da solo non può nulla, fosse anche il figlio di un re, fosse anche un figlio di ricchi. Ma questo bambino di cui il profeta Isaia annuncia la nascita è proclamato «Dio forte, Padre per l’eternità, Principe della pace, Consigliere meraviglioso». Come è possibile dare il nome di «Dio forte» a un bambino, a un figlio di uomo, a un figlio di Adamo? Eppure il profeta ha il coraggio di dire che quel bambino è chiamato «Dio forte» e che la nascita di questa creatura cambia radicalmente la situazione di tenebra, di oppressione, di inimicizia.
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