giovedì 12 luglio 2012

Il lavoro è un diritto

Un altro passo è stato fatto. La cosiddetta “riforma” del lavoro è stata approvata a larga maggioranza dei presenti. Tra forzature ideologiche e necessità di mediazione politica. Il tutto, per mandare gli attesi segnali a chi tiene in scacco l’Europa: le emotive paturnie dei mercati. Come un treno in marcia senza soste né fermate, la decostruzione di un sistema basato sui diritti e sulle garanzie costituzionali avanza. 
Un processo irreversibile, per lo meno così lo si vuol presentare, come la sola ricetta possibile per affrontare la crisi del lavoro nel nostro Paese. Parlano di nuove regole per favorire lo sviluppo economico e nel contempo i dati statistici annunciano previsioni drammatiche dei tassi di disoccupazione, da assommare a quelle già feroci che attanagliano le nuove generazioni, frutto di un’antica e sempre nuova carenza di politiche industriali, a fronte di enormi carichi burocratici e fiscali...
Noi, il mondo, lo vediamo con altri occhi. Il lavoro è un diritto. 
Lo è per la nostra Costituzione che lo definisce “un diritto” e che prevede che sia compito dello Stato rimuovere gli ostacoli per consentire a tutti di entrare nel mercato del lavoro. A tutti. Non a chi ha più strumenti o ricchezze. Salvo sancire anche, all’articolo 41 della stessa Costituzione, che la libera iniziativa economica deve essere correlata a fini sociali, non a un profitto scriteriato e discriminatorio che costringe sempre più i lavoratori a conquistarsi o mantenersi a denti stretti un posto di lavoro, in barba alle conquiste dei decenni passati. FIAT docet...
Leggi tutto: "Il lavoro è un diritto" di Nicoletta Dentico e Rosa Siciliano