Padri, padroni e padrini
Padre Pino Puglisi sarà proclamato beato e martire
di Alessandro D'Avenia
Non è la morte, ma la causa della morte a fare il martire. Padre Puglisi è stato ucciso il 15 settembre 1993, il giorno del suo compleanno, proprio perché i fratelli Graviano, capi mafiosi del quartiere Brancaccio, già complici dei Corleonesi negli attentati a Falcone e Borsellino, non tolleravano che Padre Pino facesse il prete: sottraeva consenso ai padrini della terra e lo indirizzava al Padre celeste. Palermo è una città in cui le parole purtroppo hanno spesso il massimo della loro estensione possibile: si pensi a parole come “famiglia”, “onore”, “padre”.
Ogni parola importante, come ci ha insegnato Dante, si estende dall’Inferno al Paradiso in un crescendo che va dall’orrore del ribaltamento della parola stessa, al suo pieno compimento. Basti pensare alla parola ‘padre’, che nella Commedia troviamo nel dannato più dannato di tutti, per questo più in fondo di tutti: Ugolino, un padre che muore con i suoi figli, o meglio un padre che dà la morte ai suoi figli. Egli, causa della loro reclusione nella torre da parte del vescovo Ruggeri (altro padre che ha sovvertito il suo ruolo ed è condannato con Ugolino in un banchetto cannibalistico), invocato dai suoi figli che chiedono pane, tace: non ha pane, né parole. I figli, sopraffatti dal dolore del padre, arriveranno a chiedergli di cibarsi dei loro corpi, dal momento che è lui ad avere donato la carne di cui sono fatti, quella carne gli appartiene. I figli vorrebbero dare la vita al padre, invertendo l’ordine naturale delle cose. Tragedia della paternità è quella di Ugolino: un padre che sovverte la sua paternità e finisce con il divorare – lasciando intatta l’ambiguità dell’effettivo banchetto filiale – le carni dei suoi figli. È un padre che invece di dare la vita la toglie, è un padre che invece di rendere liberi, imprigiona; è un padre che invece di parlare, tace; è un padre che invece di imbandire la tavola con il pane, banchetta con le carni dei figli. Non è un padre, ma un padrone carnefice, come i padrini. ...
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