«Bocciare è come sparare su un cespuglio al cui interno può esserci una lepre o un ragazzo». Una frase cara a Don Milani, come ricorda Daniela Lastri, responsabile scuola del Pd toscano. Bocciare a scuola è sempre più raro, ma non a Pontremoli. Nella città del Premio Bancarella si boccia addirittura in prima elementare. Cinque bimbi dell’istituto comprensivo Tifoni di Pontremoli dovranno ripetere l’anno, non sono maturi per la seconda.
Cinque bocciati su 59 alunni suddivisi in due sezioni sono tanti, sono un caso nazionale...
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Bocciati in prima elementare. Quattro bambini dovranno ripetere l'anno: tre a seguito dei risultati degli scrutini effettuati alla scuola primaria di Landriano in provincia di Pavia e un altro non potrà frequentare la seconda classe di una scuola di Mapello, nel bergamasco.
La bocciatura in prima elementare? Paradossale, certo, ma il naturale “risultato” di una scuola che torna al passato, che torna a fondarsi su valutazione e meritocrazia e non si ferma a soccorrere chi, per una ragione o per l’altra, resta indietro.
Luisa Mattia, scrittrice per l’infanzia e un'esperienza "sul campo" come insegnate, commenta così la strana vicenda della scuole elementare di Pontremoli, in provincia di Massa Carrara, dove cinque bambini, di cui tre stranieri e uno disabile, sono stati respinti e il prossimo anno dovranno ripetere la prima elementare.
Le norme sono chiare: se un alunno non raggiunge determinati obiettivi in determinate materie, matura un debito; se poi le materie sono tante, ripete l’anno! Perché stupirsi se sei bambini di una prima primaria sono stati bocciati? So bene che da ogni parte si predica che bocciare, soprattutto nelle prime classi di una primaria, è una cosa assurda!
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Se la scuola torna indietro
Il dibattito sui casi di bambini respinti alla scuola elementare ci riporta indietro nel tempo, a cinquant'anni fa, a don Milani e Mario Lodi e a riscoprirne l'attualità.
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