giovedì 24 maggio 2012

"Le due paure madri della crisi" Lectio Magistralis di Enzo Bianchi all'ottavo Festival Biblico

Lectio Magistralis
La speranza dalle Scritture: magistero di Parola e di testimonianza di Carlo Maria Martini 
giovedì 24 maggio, ore 21 Chiesa Cattedrale Piazza Duomo, 8 - VICENZA

Omaggio al Cardinale Carlo Maria Martini.

Serata inaugurale dell'ottava edizione del Festival Biblico
intervengono:
Enzo Bianchi
monaco e priore della Comunità di Bose
Ferruccio De Bortoli
giornalista, direttore del Corriere della Sera

con proiezione di interviste e interventi video 
di S.E. Carlo Maria Martini

lettura dei testi: Franca Grimaldi

Il dialogo tra il priore di Bose e il direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli alle ore 21 verrà trasmesso in diretta da Telechiara e da Telepace.

Anticipazione dell'intervento di Enzo Bianchi.

Esprimere gratitudine al card. Carlo M. Martini all’interno di un evento dedicato alla Speranza delle Scritture che vince la paura significa fare memoria della speranza che il ministero episcopale del grande biblista gesuita ha saputo destare non solo nella chiesa locale e nella città affidata alla sua cura, ma anche nella chiesa universale e nella società civile. E questo, proprio grazie alla sua conoscenza della bibbia e della sua familiarità amorosa con il modo di pensare e di agire richiesto dalla parola di Dio. Del resto, secondo l’apostolo Pietro, il cristiano è tenuto a questo e non ad altro: a “rendere conto della speranza” che lo abita a chiunque glielo chiede. E oggi che viviamo in un tempo posto sotto il segno della crisi, questa esigenza di testimoniare e suscitare speranza si fa sempre più cogente per i cristiani. La nostra epoca infatti, definita da molti pensatori come stagione della “fine” – della civiltà occidentale, della modernità, della cristianità... – è caratterizzata dal senso della precarietà del presente e dell’incertezza del futuro, un tempo in cui l’incognito che ci sta davanti spaventa per la sua imprevedibilità e, insieme, per gli orizzonti asfittici che lo caratterizzano: il nostro è un mondo che sembra sfuggire al nostro controllo e impedirci di capire dove stiamo andando. Ora, tutto ciò provoca un’angoscia profonda, che le tante situazioni di guerra, miseria e oppressione in atto in varie parti del mondo non fanno che confermare e che la crisi economica e finanziaria che attanaglia l’occidente trasforma per troppe persone in disperazione nel quotidiano. 
Ma allora, cosa significa sperare? E di quale speranza sono portatrici le Scritture? E, ancora, può la speranza vincere la paura? Proprio a partire dalla paura possiamo abbozzare una riflessione: in profondità ciascuno di noi è preda di due “paure madri”, da cui discendono tutte le altre: la paura della morte e la paura di Dio. 
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