mercoledì 11 aprile 2012

"Non si supera la crisi senza una profonda svolta morale" di Bruno Forte

Non si supera la crisi
senza una profonda svolta morale
di Bruno Forte


"La data è quella del 6 Nissan 5772-29 marzo 2012. Il testo è firmato dai membri della commissione bilaterale del Gran Rabbinato d'Israele e della Santa Sede. Il tema è quello su cui abbiamo riflettuto intensamente nei due giorni di lavori: "Religious perspectives on the current financial crisis: vision for a just economic order - Prospettive religiose sull'attuale crisi finanziaria: considerazioni per un giusto ordine economico". Ad aiutare rabbini, vescovi e teologi della commissione si sono aggiunti i contributi rilevanti di Ettore Gotti Tedeschi, presidente dell'Istituto per le Opere di religione vaticano, Meir Tamari, già consulente economico capo della Banca d'Israele, e Stefano Zamagni, del dipartimento di Scienze economiche dell'Università di Bologna. La convergenza delle conclusioni è significativa, perché mostra come - in una prospettiva religiosa orientata al primato del bene comune secondo il disegno del Dio Creatore e provvidente - l'azione economica sia inscindibile dal primato dell'etica: non si supererà la crisi senza una profonda svolta morale. Afferma il testo: «Benché molti fattori abbiano contribuito a causare la crisi finanziaria, alle sue radici sta una crisi di valori morali, nella quale il primato del possedere, quale è espresso in una cultura dell'avidità, ha oscurato il primato dell'essere; in tale situazione, nell'attività economica è venuto a mancare gravemente il valore della verità, praticata con onestà e trasparenza». Una grande menzogna - avallata da forti agenzie di potere - ha fatto passare come equivalenti l'economia virtuale della finanza e quella reale del lavoro e della produzione, favorendo la speculazione più ardita: sta qui una delle radici profonde della crisi economica in atto da ormai quattro anni, di cui pagano i costi più pesanti soprattutto i piccoli risparmiatori e in generale la povera gente. ... (Bruno Forte)

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