venerdì 2 marzo 2012

CRISI ECONOMICA ED ARMI: - Per le armi i soldi non mancano... ma se scoppiasse la pace la crisi sarebbe risolta

Sembra una battuta di quelle menti ammalate di idealismi astratti che di tanto in tanto appaiono sul nostro pianeta per ricordarci alcune verità così elementari da non renderci conto dell'importanza vitale per la nostra sopravvivenza. E' il caso dell'aria che tutti respiriamo; che incoscientemente e impunemente inquiniamo per poi lamentarci di tutti i disastri che tale comportamento provoca su di noi e sui nostri figli. E' il caso della esaltazione della potenza militare, della guerra a tutti i costi come espressione di superiorità e di dominio. Guerre facilmente evitabili nella maggior parte dei casi se si investissero le enormi ricchezze impiegate per l'eliminazione delle cause di tali guerre da ricercare nella povertà, nella ignoranza, nelle ingiustizie, nei sorprusi, nei pregiudizi e negli interessi economici e finanziari. 

Mappa delle rotte del traffico internazionale di armi 
Quanto spendono gli Stati per la Difesa (in percentuale sul Pil)? Quanto investono in armamenti gli Usa più della Cina? E chi sono i più grandi produttori di armi? Come si posiziona l’italiana Finmeccanica? Dove esportiamo i nostri prodotti bellici? E ancora, per quanto riguarda il traffico illecito, quali sono le armi leggere più diffuse e quali sono i canali del mercato nero?
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Nel documento sui cento giorni del Governo Monti si sostiene che la spesa per la Difesa in Italia, in rapporto al PIL, è la più bassa d’Europa. Da un Governo fatto di tecnici e professori ci si aspetterebbe, almeno, che sappiano “far di conto”. Invece in questo caso, come sul costo dei caccia-bombardieri F35 e sulle ricadute occupazionali del programma, stanno “dando i numeri”. 

Per future «guerre preventive» in Medio Oriente, Africa, Est Europa, gli Usa e la Nato varano uno dei più costosi programmi nella storia dell’alleanza. Solo 13 paesi contribuiranno, Francia e Gran Bretagna restano ai margini, Spagna e Polonia si tirano fuori. L’Italia al centro del progetto. Altro che rinunciare agli F35...
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Finmeccanica, holding a capo del complesso militare industriale nazionale, ha scelto l’ex viceministro della Difesa degli Stati Uniti d’America, William J. Lynn, come nuovo presidente e amministratore delegato della controllata DRS Technologies, società produttrice di sistemi elettronici avanzati con sede in New Jersey. Secondo il general manager di Finmeccanica Giuseppe Orsi, la nomina di Lynn è “fondamentale” per rafforzare il ruolo del gruppo nel mercato USA della difesa e della sicurezza e conseguire “un’organizzazione ed una struttura di management più efficienti e competitive”.

Al laser o all’uranio impoverito, killer elettromagnetici o nucleari. Target “virtuali” ma terribilmente reali: bambini, donne, anziani di cui nessuno conoscerà mai volti e identità. Corpi da spezzare, stuprare, dilaniare. Continenti da affamare. Popoli da sterminare.
I signori e i marcanti di morte hanno ipotecato ruolo e funzioni dell’isola: trampolino di guerra per colpire regimi disobbedienti e perpetuare ingiustizie e disuguaglianze planetarie; enorme centrale di spionaggio per incunearsi nelle vite di ognuno, dall’Atlantico agli Urali, dall’Africa all’estremo oriente. Il territorio siciliano è divorato dal cancro Sigonella, la più grande base militare Usa, Nato ed extra-Nato nel Mediterraneo. E le metastasi hanno pervaso Niscemi, Birgi, Augusta, Pantelleria, Lampedusa, Marsala, Noto-Mezzogregorio, Pachino, sedi di supersegrete installazioni militari e laboratori sperimentali dell’olocausto del terzo millennio.
A Bruxelles, l’ultimo summit dei ministri della difesa della Nato ha ufficializzato la scelta di Sigonella come “principale base operativa” dell’AGS (Alliance Ground Surveillance), il nuovo sistema di sorveglianza terrestre dell’Alleanza: un Grande Orecchio per monitorare il globo 24 ore al giorno, individuare gli obiettivi e scatenare il first stike, convenzionale o nucleare, in nome della guerra globale e permanente, preventiva e distruttiva.
Leggi tutto: Le guerre future con l’AGS e i droni di Sigonella

Sigonella capitale mondiale dei droni