Vorremmo una Chiesa che ripensasse la propria struttura gerarchica e i propri rapporti con la società, che rinunciasse a privilegi e potere, che considerasse i credenti non come gregge da guidare, ma come Popolo di Dio che partecipa e cammina in autonomia e libertà. Sono alcune delle «inquietudini» e dei desideri manifestati nella Lettera aperta alla Chiesa italiana di 7 preti, religiosi e religiose – don Alessandro Santoro, prete della Comunità delle Piagge (Fi), la teologa domenicana Antonietta Potente, il frate servita Benito Fusco, don Pasquale Gentili, parroco di Sorrivoli (Ce), don Pier Luigi Di Piazza, del Centro Balducci di Zugliano (Ud), don Paolo Tofani, parroco di Agliana (Pt) e don Andrea Bigalli, parroco di S. Andrea in Percussina (Fi) – che già nello scorso gennaio indirizzarono una lettera aperta ai teologi e alle teologhe italiani, invitandoli ad un incontro pubblico alla Comunità delle Piagge per confrontarsi e discutere di come poter riavvicinare la teologia al mondo e alla storia (v. Adista Notizie nn. 1 e 2/12 ).
Con questa nuova lettera aperta, è la quarta volta in due mesi – oltre alla lettera ai teologi, c’è stata la Lettera di Natale dei preti del Triveneto (v. Adista Notizie n. 1/12) e la lettera ai delegati che parteciperanno al secondo Convegno ecclesiale delle Chiese del nord-est scritta da alcuni preti e laici di Treviso e Vicenza (v. Adista Segni Nuovi n. 1/12) – che gruppi di cattolici, sia laici che religiosi, prendono la parola per manifestare il loro disagio nei confronti dell’istituzione ecclesiastica e il loro desiderio per una Chiesa altra: povera, collegiale, inclusiva, in una parola, evangelica.
Pubblichiamo di seguito la Lettera aperta alla Chiesa italiana, che è stata sottoscritta da oltre 250 fra laici, preti, religiosi e religiose di tutta Italia e che può essere ancora firmata scrivendo a appellochiesa@gmail.com (Fonte: Adista Notizie n. 8/12)
Leggi il testo integrale della Lettera aperta alla Chiesa italiana (pdf)