Sono questi i giorni della memoria della nascita e dell’infanzia di Gesù, e i vangeli che ci vogliono narrare la venuta nel mondo del Figlio di Dio, di colui che solo Dio ci poteva dare, di Gesù, Parola del Padre diventata carne (cf. Gv 1,14) per azione dello Spirito di Dio, sono però costretti a testimoniare che questa venuta, questo mirabile dono si è compiuto nel silenzio, nella discrezione, ed è stato percepito solo da alcuni, da pochi credenti.
Erano moltissimi quelli che si dicevano credenti e si annoveravano nel numero del popolo di Dio, erano molti quelli che frequentavano il tempio, le sinagoghe e parlavano del Dio uno e vivente, e tuttavia solo pochissimi uomini e donne, anonimi per i più, hanno saputo aspettare veramente il Messia, hanno saputo riconoscerlo e accoglierlo tra di loro come un dono di Dio. Se non avessero accolto e guardato con speranza a questo bambino, a Gesù, non avremmo mai saputo della loro esistenza né avremmo conosciuto i loro nomi: Zaccaria, un sacerdote, ed Elisabetta sua sposa; Giuseppe, un artigiano, e Maria sua sposa; Simeone, un vecchio sacerdote; Anna, una vecchia e povera vedova; alcuni pastori di Betlemme...