mercoledì 4 gennaio 2012

"Il coraggio della verità" - L'attuale situazione politica in una lucida analisi di Barbara Spinelli

Dire il vero: sulla gravità della crisi italiana, sulla nostra seconda cosa pubblica che è l'Europa, sui sacrifici, sul guastarsi dei partiti. Sembra essere una delle principali ambizioni di Monti, da quando è Presidente del Consiglio.
Basta questo, per smentire chi decreta - con l'aria di saperla lunga - che il Premier non è che un tecnico, ammesso a sostituire fugacemente il politico detronizzato. La deturpazione funesta delle parole, lo stratagemma d'illudere il popolo imbellendo la realtà e inventandosi, per decerebrarci, un'attualità del tutto sfasata rispetto a ciò che davvero è attuale, cioè urgente, emergente: per decenni ci eravamo assuefatti a questo, e abbiamo finito col chiamarlo "politica". È ora di restituire, a quest'ultima, il severo verbo vero che le si addice.
Ogni volta che Monti viene descritto come un tecnico, entrato per effrazione in un teatro non suo, c'è da avere i brividi. Vuol dire che i politici di ieri ritengono il Premier un impolitico, e il suo sapere scientifico qualcosa di superfluo, se non dannoso, nell'arte di governo. Che giudicano impolitica anche la vocazione a non nascondere quel che è doloroso, dunque profondamente attuale, nell'oggi che viviamo. Da poche settimane sentiamo parlare di Italia e Europa con accenti inediti (un primo assaggio, ma breve, si ebbe nell'ultimo governo Prodi). I cittadini per ora approvano, conoscono una sorta di sollievo. 
Si sentono anche confortati, nel loro rigetto cupo della politica? Può darsi, ma c'è un che di nefasto in questa visione duale: da una parte i politici, dall'altra un Premier che ha tutte le doti dello statista, che interiorizza al massimo la rappresentanza democratica, e tuttavia è percepito come tecnico, estraneo ai giochi nazionali. Essere impolitici in una democrazia smagliata ha le sue virtù: impolitico è chi non possiede le furbizie del professionista politico. Ma prima o poi le due figure vanno congiunte (già si congiungono nel Premier) per depurare la politica ed evitare che senza soluzione di continuità, senza memoria di quest'intermezzo, ci venga restituita domani la politica di ieri...
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Per completezza di informazione:
... Siamo in recessione e sarà dura «quasi» per tutti. Le ragioni sono state spiegate e rispiegate, ma quel «quasi» fa la differenza e chi governa un Paese non può non sapere che, quando la maggior parte dei cittadini è allo stremo, prima di chiedere «ancora uno sforzo», occorre dare almeno l'impressione che i primi a «sforzarsi» siano proprio coloro decidono per tutti...
Leggi tutto: Caro ministro, sia davvero super partes di Milena Gabanelli e Giovanna Boursier 

Vorrei prima di tutto sgombrare il campo dai presunti conflitti di interesse. Pur non avendo alcun obbligo di farlo, nei giorni scorsi ho vendute tutte le mie azioni Intesa Sanpaolo, come avevo preannunciato in una recente intervista televisiva (il richiamo «le venda invece di continuare a dire le venderà» potrebbe far pensare che la questione sia aperta da lunghissimo tempo, mentre sono ministro da poco più di un mese).

Guarda anche il nostro precedente post: