lunedì 19 dicembre 2011

"Un momento per ritrovare fiducia" di Vito Mancuso

Un momento per ritrovare fiducia
di Vito Mancuso
Natale vuol dire nascita, quindi celebrare il Natale significa celebrare la nascita. Di Gesù, certamente, ma non solo. Il compleanno del Gesù storico infatti (per quanto sia noto che il 25 dicembre è solo una convenzione) ha il potere di richiamare ogni essere umano a interrogarsi sul senso del venire al mondo, su quale sia questo senso, se poi si deve morire. Perché nasciamo? Perché mettiamo al mondo dei figli?
La celebrazione di questo eterno mistero dell´esistenza cade oggi in Italia in un momento particolarmente difficile. In questo scenario il Natale può, in chi vuole, risvegliare la riflessione sul senso della nascita, perché esso gioca tutto il suo senso sull'essere un grande sì al venire al mondo, alla bellezza e alla sensatezza dell'esistere. 
La mangiatoia di Betlemme è una celebrazione della nascita di Gesù. Ma Gesù per la fede cristiana è il Cristo, il Figlio di Dio, il Logos eterno che presiede al farsi del mondo che ogni giorno si dà. Ne viene quindi che la celebrazione della sua nascita in un punto determinato del tempo e dello spazio è al contempo la celebrazione dell'incessante natività quotidiana in ogni altro punto del tempo e dello spazio. Il che comporta la riscoperta della meraviglia originaria di fronte al nuovo e al non dovuto e, nel caso della mangiatoia di Betlemme, ancora qualcosa di più specifico: comporta la riscoperta della fiducia nell'essere uomini. 
Io sono convinto che è la cosa di cui abbiamo bisogno, il regalo più prezioso che auguro a ciascuno di ritrovare sotto l´albero di Natale. La crisi del nostro tempo infatti è connotata nel suo fondo da una sfiducia dell´uomo verso se stesso, verso la sua capacità di bene e di giustizia. Soffriamo a livello spirituale di ciò che Hans Jonas denominava "sindrome gnostica", cioè della sfiducia nella bontà della natura, in particolare di quella umana. L'annuncio antico di duemila anni di un´alleanza tra il senso ultimo dell´essere (Dio) e l´umanità, qual è creduto essere avvenuto nella carne di un bambino, può essere ancora di grande aiuto per continuare ad amare la vita.

(Fonte:“la Repubblica” del 17 dicembre 2011)