sabato 31 dicembre 2011

COSTRUIRE LA PACE OGGI di Giovanni Mazzillo

Articolo scritto per HOREB n. 60 - 3/ 2011

Data per scontata l’urgenza di una pace per buona parte da costruire nel nostro mondo di oggi e per quello di domani, le domande sulle quali proponiamo una riflessione potrebbero essere così formulate: 1) In che senso l’agire cristiano è – e non può non essere - un agire di pace? 2) Che cosa dobbiamo fare in quanto cristiani e cittadini? 3) Quali nostre scelte e quale tipologia di prassi quotidiana sono in questa direzione e quali no? 
Tali domande diventano più chiare, diremmo ineludibili, se si accoglie una provocazione nascosta in una preghiera: «Noi siamo buoni cristiani, tu sai che siamo buoni cristiani. Come avviene allora che tanti buoni cristiani non facciano una buona cristianità? Ci dev'essere qualche cosa che non va... Santi ce ne sono, santità ce n'è, e mai il regno della perdizione aveva tanto dominato sulla faccia della terra. Bisognerebbe fare qualche altra cosa, mio Dio; tu lo sai, tu sai tutto, sai quel che ci manca. Ci vorrebbe qualcosa di nuovo» (Ch. Péguy - Il mistero della carità). 
Il “qualcosa di nuovo” è evidentemente nucleo e cuore del Vangelo e di conseguenza punto di riferimento determinante per il nostro agire cristiano. Ed è da esso che bisogna ripartire e ad esso bisogna fare continuo riferimento, con semplicità e verità, aprendo un varco autentico alla Grazia e alla conseguente conversione alla pace, su un piano esistenziale e interpersonale

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Vedi il nostro post:

La pace: incontro con l'altro - HOREB n. 60 - 3/2011