sabato 5 novembre 2011

Emergenza alluvione a Genova: Imprevedibile dopo quanto era appena successo alle Cinque Terre?

Basta! Saremmo tentati di fermarci qui nel commentare l’ennesimo, terribile, disastro idrogeologico. Non abbiamo ancora finito di piangere i morti della Cinque Terre e della Lunigiana che già dobbiamo piangere quelli di Genova, attraversata da impetuosi fiumi di acqua e fango. E neanche due settimane fa era toccato a Roma. E prima ancora in Campania. Un elenco amaro e luttuoso che temiamo non si fermerà qui. Proprio per questo ci permettiamo di gridare: «Basta!».
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Non possiamo accettare come una fatalità che nel 2011, in una delle più illustri città italiane, si possa ancora morire per un acquazzone troppo forte. Il sindaco Vincenzi è sconvolta dal dolore, ma ci lascia esterrefatti quando afferma che la tragedia era imprevedibile. Imprevedibile dopo quanto era appena successo alle Cinque Terre? Tutti sapevano che su Genova stava per abbattersi una tempesta. Magari non delle dimensioni tropicali che ha poi assunto nella realtà. Ma se ne parlava e scriveva da giorni.

Adriano Sansa, per lavoro, fa il presidente del Tribunale dei minori: il primo pensiero, in auto in mezzo all'acqua, l'ha avuto per i bambini, per i suoi nipoti all'uscita da scuola, in una delle strade a rischio, ma anche tutti per gli altri, quelli di cui si occupa ogni giorno, più di tutti i due che sono morti, ammesso che il conto si fermi a loro. Come ogni cittadino, in quel contesto di naturale ansia, si chiede di chi la colpa. Ma per quella domanda, che per molti è generica, ha da ex primo cittadino e da magistrato qualche risposta pronta, non soltanto emotiva. 

Il prete di strada: “La pioggia è stata eccezionale, ma le colline sono state deturpate per 50 anni”

A vedere le immagini dell’ennesima tragedia in Liguria, tra il Vara e il Magra, dove una valanga di fango ha sventrato case, strade e ha spezzato la vita a dieci persone (ma ci sono ancora tre dispersi), sono assalito da una sconsolante tristezza e da un immenso sconforto. 
Tristezza per la desolazione e il dolore di una Lunigiana che per natura è vulnerabile, ma che è stata completamente resa indifesa dall'uso irresponsabile del territorio che, soprattutto in quest’ultimo secolo, ne ha alterato completamente gli equilibri idrogeologici ed ecologici. 
Sconforto per la mancanza di democrazia che ormai impera in questo Paese. Si, mancanza o degenerazione della democrazia perché se non è garantita l’adeguata informazione viene a mancare anche la possibilità di esprimersi liberamente, di partecipare e si è in balia di interessi e lobbies che nulla hanno a che fare con il bene pubblico. Da decenni, infatti, l’informazione su queste tematiche di vitale importanza è totalmente fuorviante e falsa; le tragedie come il Vajont (1963), l’alluvione dell’Arno (1966), le alluvioni devastanti del Po (1951, 1994, 2000), del Tevere (2008), dell’Adda e della Valtellina (1987, 2002), le frane e le alluvioni in provincia di Messina (2009) e gli altri innumerevoli episodi analoghi non hanno insegnato nulla: la colpa è sempre attribuita alla natura, alla straordinarietà degli eventi da non poter essere prevenuti o dai cambiamenti climatici globali.

“Siamo addolorati e sconcertati per la terribile perdita di vite umane di oggi a Genova e il nostro primo pensiero va ai parenti delle vittime e a tutti gli abitanti della città. Ma rimaniamo anche sconfortati per l’inadeguatezza mostrata nella gestione di questa alluvione annunciata”. 



Immagini da Genova alluvione del 4 novembre 2011
il torrente Fereggiano esonda, un uomo rimane intrappolato dentro l'auto mentre la corrente porta altre auto contro la sua.


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Immagini delle Cinque Terre alluvione del 25 Ottobre
ripresa amatoriale di turisti americani con videofonino