martedì 8 novembre 2011

Attentati in Nigeria

Distruzione e morti ammonticchiati negli obitori: è la scena che si presenta nelle città del nordest della Nigeria, teatro venerdì di una serie di sanguinosi attentati rivendicati da un gruppo islamico che, secondo l'ultimo bilancio, hanno causato almeno 65 morti. Alcune fonti parlano invece di oltre 80 morti.
Gli attacchi coordinati hanno preso di mira le sedi della polizia e le chiese nelle città di Damataru e Potiskum, dove si registrano la gran parte delle vittime. Secondo i residenti, sei chiese sono state attaccate (una è rimasta completamente distrutta dalle fiamme), così come una moschea.


La setta islamista Boko Haram ha ucciso più di cento persone, tra cui molti cristiani. E all'orizzonte, l'alleanza strategica con Al Qaeda.
Sono almeno 100 le vittime (con centinaia di feriti) della serie di attentati che, nella Nigeria nord-orientale, sono stati lanciati contro le chiese cristiane e numerosi posti di polizia. Particolarmente toccata la città di Damaturu. Gli attacchi sono stati rivendicati da Boko Haram (alla lettera: l’educazione occidentale è peccato), un gruppo fondamentalista islamico che sta a metà strada tra la setta e la milizia armata e che ha la sua base nella vicina città di Maiduguri.

E' un atto di guerra, non ci sono altre parole, capace di sconvolgere anche un Paese che da anni è abituato a violenze settarie e religiose e alla lotta armata di formazioni ben organizzate. Ma la serie di attentati consumatisi tra venerdì e sabato, e che finora ha fatto 136 morti (il bilancio è provvisorio, ndr), non ha precedenti per l'entità delle azioni ma soprattutto per la qualità organizzativa di cui hanno dato prova i carnefici, la cui identità non è un mistero: Boko Haram. E l'incubo non è finito, perché il gruppo ha annunciato nuovi attentati mentre dall'intelligence Usa arrivano allarmi su possibili azioni terroristiche contro strutture alberghiere della capitale federale Abuja.
Leggi tutto: Nigeria, atto di guerra

Gli attentati perpetrati in questi giorni dal movimento “Boko Haram” sono sintomatici del malessere che attanaglia la Nigeria. Il fenomeno è a dir poco inquietante se si considera che stiamo parlando di un Paese che galleggia sul petrolio, con 155 milioni di abitanti che appartengono a 250 gruppi etnici, ma in cui il governo centrale è sempre più alle prese con scottanti questioni sociali.
Leggi tutto: Attentati in Nigeria, un fenomeno aberrante di Giulio Albanese




Appello del Papa per la Nigeria all'Angelus 
L'odio e la divisioni seminati non risolvono il problema, ha detto Benedetto XVI domenica, auspicando che si ponga "fine ad ogni violenza". Il Papa ha fatto riferimento a quanto avvenuto nei giorni passati in Nigeria, dove una setta islamica ha provocato decine di morti in attacchi contro chiese cristiane e posti di polizia. "Seguo con apprensione i tragici episodi che si sono verificati nei giorni scorsi in Nigeria e, mentre prego per le vittime, invito a porre fine ad ogni violenza, che non risolve i problemi, ma li accresce, seminando odio e divisione anche fra i credenti"