Il dolore e la capacità di amare e perdonare di una madre

Carolina Porcaro mamma di Lorenzo Cenzato 

Tra due madri, chi può essere la più infelice? Quella dell' assassino o quella dell' assassinato? Tremenda scelta, perché per entrambe la vita non sarà mai più quella, sia pur difficile o anche stentata, ma comunque la solita, normale, con alti e bassi, amarezze e allegrie. Tutte e due, ovviamente, disgraziatissime, da compiangere nel profondo...

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Forse bisogna aver subìto la più inumana delle ingiustizie, per riuscire a perdonare chi ce l’ha inferta. Forse è necessario prima sprofondare nella disperazione del male ricevuto, un male assurdo perché inutile, banale, senza ragione, eppure anche senza ritorno, per riuscire a desiderare l’unico antidoto alla morte interiore: la riconciliazione con il carnefice. Deve essere così, perché la parola più difficile da pronunciare per tutti noi nelle piccole guerricciole quotidiane – perdono – sgorga invece irrefrenabile dalle labbra e dal cuore di chi più di tutti avrebbe "diritto" alla vendetta...

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