Circa 100 milioni di cittadini, oltre un quinto della popolazione, s'impegna abitualmente nel volontariato. Il viaggio di Famiglia Cristiana in Italia, Francia, Germania, Regno Unito.
Più di un quinto degli europei (circa 100 milioni) partecipa abitualmente ad attività di volontariato o di beneficenza.
Macché individualisti e disimpegnati: i giovani italiani che dedicano parte del loro tempo libero ad attività gratuite e di volontariato sono in aumento.
Ci si fida di più di un volontario che di un carabiniere o di un poliziotto. Il mondo del volontariato, tra le istituzioni italiane, è “l’unica realtà capace di conservare, nel tempo, un livello di fiducia elevato presso la maggior parte dei cittadini”.
In Francia ce l’hanno già in 800 mila. Si chiama “Passaporto del volontariato”: è un documento personale che attesta le esperienze trascorse all’interno di una associazione di volontariato.
Leggi tutto: Un passaporto per i volontari, lo propone la Francia
Lo Stato tedesco considera l’impegno civico (Burgerschaftliches Engagement) un requisito essenziale per la coesione della società.
In Inghilterra a rilanciare, di recente, la centralità sociale del volontariato ci ha pensato il premier David Cameron e il suo progetto di “big society”. Ma i valori della sussidiarietà e della gratuità nel Regno Unito affondano le loro radici prima del secondo conflitto mondiale
Per approfondire: Conferenza Venezia 2011
Vedi anche il nostro precedente post “Sussidiarietà e volontariato in Europa: valori, esperienze e strumenti a confronto”.