da IL QUADERNO DI FEBBRAIO 2011 di OREUNDICI
Il Dio in cui non credo: che cosa vuol dire? Quando ci rivolgiamo a Dio, abbiamo bisogno di sapere a chi ci rivolgiamo. Abbiamo bisogno di un cammino di liberazione perché senza avvedercene abbiamo costruito degli dei: dei bisogni, delle illusioni, dei progetti che in un certo senso adoriamo. Per arrivare al Dio vero è necessario passare attraverso rinunzie, abbandoni, cambiamenti essenziali. Il primo idolo dal quale dobbiamo liberarci è la ricchezza.
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Cari amici, una immagine di Dio di cui non vergognarmi è il pensiero che mi porto dentro dal nostro convegno invernale, svoltosi a Roma ai primi di gennaio, sul tema “Il Dio in cui non credo”. Sono ancora tante le immagini di Dio che circolano nelle nostre comunità e nella nostra società che non hanno niente a che vedere con Dio: sono rappresentazioni di un dio fatto a nostra immagine e somiglianza.
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