giovedì 2 dicembre 2010

"Ogni cosa alla sua stagione" di Enzo Bianchi

I giorni dell'anno. I ricordi. La memoria delle cose e dei sentimenti. Il presente di una cella che non è segregazione bensì tutt'altro, uno sguardo che spazia sul mondo: di questo e altro è fatto Ogni cosa alla sua stagione, il nuovo libro di Enzo Bianchi (Einaudi, pp. 127, e17), in cui il priore di Bose ripercorre tratti suggestivi della sua vita, delle atmosfere e delle figure che l'hanno accompagnato nel cammino. Il volume sarà presentato oggi a Torino (Teatro Carignano, ore 18) da Ernesto Ferrero e Elena Loewenthal che colloquieranno con l'autore. In questa pagina pubblichiamo un dialogo tra la Loewenthal, scrittrice e studiosa di ebraismo, e Enzo Bianchi che sarà proposto in forma di video nel prossimo numero di Tuttolibri iPad.
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Di tutto il mobilio che arreda una casa, la tavola è forse l’elemento più eloquente. La sua grandezza, in particolare, dice molto dei padroni di casa...
Se è degna di tal nome, la tavola la si accende quando ci sono invitati. Invitare qualcuno – parenti, amici, conoscenti... – è un atto di grande fede, di profonda fiducia nell’altro: significa infatti chiamarlo, eleggerlo, distinguerlo tra gli altri conoscenti; significa confessare il desiderio di stare insieme, di ascoltarsi, di conoscersi maggiormente...
Chi mi ha educato mi diceva sempre che è la tavola il luogo in cui ci esercitiamo a vivere la fede, la speranza, l’amore...
A tavola, piccoli e grandi, vecchi e giovani, genitori e figli, siamo tutti commensali, tutti con lo stesso diritto di parola e con lo stesso diritto al cibo che arricchisce la tavola. Davvero stare a tavola è molto più che saper nutrirsi: è saper vivere.
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