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venerdì 19 gennaio 2018

SICILIA - I Vescovi denunciano la mancata attenzione ai poveri e i privilegi economici dei pochi burocrati.Non possiamo accettare che i nostri giovani siano costretti ad andare altrove! - Ma Miccichè (Forza Italia) risponde attaccando la Chiesa

SICILIA 
I Vescovi denunciano la mancata attenzione ai poveri 
e i privilegi economici dei pochi burocrati. ... 
Non possiamo accettare che i nostri giovani siano costretti ad andare altrove! - 
Ma Miccichè (Forza Italia) risponde attaccando la Chiesa



La Conferenza Episcopale 
si è riunita per la Sessione invernale

a Palermo dal 15 a 17 gennaio 2018.
 I lavori sono stati presieduti 
da Mons. Salvatore Gristina, 
Arcivescovo di Catania.


Comunicato Finale
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Appello per la partecipazione politica 
A seguito delle recenti elezioni regionali e in vista di quelle nazionali del 4 marzo, i Vescovi lanciano un appello alla comunità cristiana e agli uomini e alle donne di Sicilia. Tutti dobbiamo avere a cuore il presente e l’avvenire della nostra comunità, di ogni comunità di cui facciamo parte. Avere a cuore significa innanzitutto informarsi, cercare di capire, chiedersi cosa ciascuno di noi possa concretamente fare. Ovviamente c’è chi ha responsabilità più grandi, c’è chi ha possibilità di intervento maggiore, ma tutti possiamo fare qualcosa. È necessario superare la tendenza a scaricare sempre sugli altri i doveri allo scopo di coinvolgersi in prima persona. Questo vale per tutti, per ogni gruppo e anche per noi come vescovi della Conferenza Episcopale. Vogliamo incoraggiare ogni possibilità esistente, vogliamo attirare l’attenzione sulle tante difficoltà e sulle emergenze, vogliamo tutti impegnarci maggiormente nei riguardi delle nuove generazioni. I ragazzi, i giovani sono la ricchezza di un Paese, di una comunità. Non possiamo accettare che siano costretti ad andare altrove! È questa una priorità che dal punto di vista educativo e formativo, dal punto di vista sociale e da quello ecclesiale deve stare a cuore a tutti, ciascuno per le proprie competenze, ma tutti uniti in un impegno corale, che speriamo fecondo di bene. 

3. XXV anniversario dell’Appello di S. Giovanni Paolo II ad Agrigento 
È stata esaminata una traccia di messaggio da redigere in occasione del venticinquesimo anniversario dell’Appello di S. Giovanni Paolo II nella Valle dei Templi del 9 maggio 1993. In questa occasione i Vescovi di Sicilia intendono proseguire e rilanciare l’eco di quel grido accorato del Santo Padre contro ogni forma di prevaricazione e violenza mafiosa per ribadire il messaggio evangelico di Gesù che è conversione, amore e perdono. Per tale ricorrenza i Vescovi si sono dati appuntamento ad Agrigento per ribadire la scelta irreversibile delle Chiese di Sicilia contro la mentalità mafiosa. 


4. Solidarietà a Biagio Conte e alle persone in difficoltà 
È di questi giorni la scelta del missionario laico Biagio Conte di dormire, digiunare e vegliare nelle intemperie di questo freddo periodo sotto i portici delle Poste centrali di Palermo per “schiaffeggiare – come da lui affermato - l’indifferenza verso chi muore per strada da solo, chi non ha una casa, chi non ha un lavoro”. Una testimonianza che interpella tutti e non soltanto le istituzioni. I Vescovi manifestano la loro solidarietà e auspicano l’agire solerte di uomini e donne di buona volontà impegnati in politica unicamente per il bene comune. Come segno concreto i Vescovi di Sicilia sostengono la raccolta di firme organizzata sul sito change.org per unirsi all’appello di Biagio e impegnare tutte le istituzioni a dare corso ad azioni concrete in favore di famiglie e persone senza alloggio. 

5. Stipendi d’oro 
Vescovi, attenti ascoltatori del grido dei poveri, manifestano convinta condivisione alla denuncia di quanti, anche presbiteri, hanno evidenziato la distanza tra il sentire della nostra gente e le prospettive di chi è interessato a salvaguardare i privilegi economici di pochi burocrati, a discapito di chi non ha un livello di vita dignitoso. Per parte loro le Chiese di Sicilia assicurano che continueranno a venire incontro alle diverse povertà, nelle forme suggerite localmente dalla fantasia della carità, utilizzando anche le risorse derivanti dai fondi dell’otto per mille che i contribuenti destinano alla Chiesa Cattolica. 

6. Beatificazione don Luigi Sturzo
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Servizio TGR RAI SICILIA



Don Cosimo Scordato: 
"Caro Miccichè, la Sicilia è a pezzi: perché aumentare stipendi già d’oro?"
... Ci chiediamo: è proprio vero che nei posti di responsabilità le persone siano state scelte per competenza e professionalità, e non per appartenenza clientelare, mentre tanti giovani plurilaureati, per farsi apprezzare devono andare fuori dalla Sicilia?
Inoltre, se proprio vogliamo parlare di merito, c’è la difficoltà di scegliere a chi dare la precedenza; pensiamo allo stuolo di insegnanti che giorno dopo giorno (soprattutto nei quartieri popolari) si trovano a portare avanti i ragazzi in mezzo a tante difficoltà e qualche volta con rischio personale; pensiamo a tutte le persone impegnate in lavori umili e anonimi, dalla pulizia delle strade alla guida degli autobus, a tante persone che fanno i turni di notte; pensiamo al personale ospedaliero che, spesso in condizioni veramente precarie, porta avanti la responsabilità di salvaguardare la vita dei malati; pensiamo agli stessi impiegati del servizio pubblico che dietro gli sportelli debbono far fronte alle esigenze della gente; e come non ricordare i piccoli e medi imprenditori che, spesso schiacciati dalle tasse e da una concorrenza spietata, sono costretti ad abbassare la saracinesca vivendo tristemente in solitudine personale e familiare la propria sconfitta.
Cosa possiamo rispondere a tanti anziani che vivono con una pensione tra 600/800 euro; a tanti giovani dei call center che si debbono accontentare di 1000 euro (o spesso anche di meno!): ai lavoratori comuni che debbono sbarcare il lunario con 1.200 euro mensili quando a certi impiegati pubblici e alla stessa classe politica vengono garantiti dai 100.000 ai 400.000 euro l’anno? Non sarebbe giusto che ci fosse una certa eguaglianza/perequazione (o almeno una distanza minima) tra gli stipendi? Quel passaggio del suo discorso fa insinuare in noi il sospetto che tante volte la classe politica e l’alta burocrazia (nonostante la buona volontà di alcuni singoli) non sembra promuovere il bene comune e in comune tra tutti i cittadini; piuttosto, sembra promuovere prevalentemente se stessa."
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L'INTERVENTO. "Caro Miccichè, la Sicilia è a pezzi: perché aumentare stipendi già d’oro?"

Scordato a Miccichè: “Chi è sazio non può capire chi sta a digiuno…”

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