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martedì 2 gennaio 2018

La pace è diritto di tutti!! Per favore, non spegniamo la speranza nel cuore dei migranti e dei rifugiati; non soffochiamo le loro aspettative di pace! Papa Francesco, Angelus 1 Gennaio 2018

La pace è diritto di tutti!! 
Per favore, non spegniamo la speranza
 nel cuore dei migranti e dei rifugiati; 
non soffochiamo le loro aspettative di pace! 
Papa Francesco, 

Angelus,  1 Gennaio 2018




Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Sulla prima pagina del calendario del nuovo anno che il Signore ci dona, la Chiesa pone, come una stupenda miniatura, la solennità liturgica di Maria Santissima Madre di Dio. In questo primo giorno dell’anno solare, fissiamo lo sguardo su di lei, per riprendere, sotto la sua materna protezione, il cammino lungo i sentieri del tempo.

Il Vangelo di oggi (cfr Lc 2,16-21) ci riconduce alla stalla di Betlemme. I pastori arrivano in fretta e trovano Maria, Giuseppe e il Bambino; e riferiscono l’annuncio dato loro dagli angeli, cioè che quel Neonato è il Salvatore. Tutti si stupiscono, mentre «Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore» (v. 19). La Vergine ci fa capire come va accolto l’evento del Natale: non superficialmente ma nel cuore. Ci indica il vero modo di ricevere il dono di Dio: conservarlo nel cuore e meditarlo. È un invito rivolto a ciascuno di noi a pregare contemplando e gustando questo dono che è Gesù stesso.

È mediante Maria che il Figlio di Dio assume la corporeità. Ma la maternità di Maria non si riduce a questo: grazie alla sua fede, Lei è anche la prima discepola di Gesù e questo “dilata” la sua maternità. Sarà la fede di Maria a provocare a Cana il primo “segno” miracoloso, che contribuisce a suscitare la fede dei discepoli. Con la stessa fede, Maria è presente ai piedi della croce e riceve come figlio l’apostolo Giovanni; e infine, dopo la Risurrezione, diventa madre orante della Chiesa su cui scende con potenza lo Spirito Santo nel giorno di Pentecoste.

Come madre, Maria svolge una funzione molto speciale: si pone tra suo Figlio Gesù e gli uomini nella realtà delle loro privazioni, nella realtà delle loro indigenze e sofferenze. Maria intercede, come a Cana, consapevole che in quanto madre può, anzi, deve far presente al Figlio i bisogni degli uomini, specialmente i più deboli e disagiati. E proprio a queste persone è dedicato il tema della Giornata Mondiale della Pace che oggi celebriamo: “Migranti e rifugiati: uomini e donne in cerca di pace”, così è il motto di questa Giornata. Desidero, ancora una volta, farmi voce di questi nostri fratelli e sorelle che invocano per il loro futuro un orizzonte di pace. Per questa pace, che è diritto di tutti, molti di loro sono disposti a rischiare la vita in un viaggio che in gran parte dei casi è lungo e pericoloso; sono disposti ad affrontare fatiche e sofferenze (cfr Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2018, 1).

Per favore, non spegniamo la speranza nel loro cuore; non soffochiamo le loro aspettative di pace! È importante che da parte di tutti, istituzioni civili, realtà educative, assistenziali ed ecclesiali, ci sia l’impegno per assicurare ai rifugiati, ai migranti, a tutti un avvenire di pace. Ci conceda il Signore di operare in questo nuovo anno con generosità, con generosità, per realizzare un mondo più solidale e accogliente. Vi invito a pregare per questo, mentre insieme con voi affido a Maria, Madre di Dio e Madre nostra, il 2018 appena iniziato. I vecchi monaci russi, mistici, dicevano che in tempo di turbolenze spirituali era necessario raccogliersi sotto il manto della Santa Madre di Dio. Pensando a tante turbolenze di oggi, e soprattutto ai migranti e ai rifugiati, preghiamo come loro ci hanno insegnato a pregare: «Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio: non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, ma liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta».

Dopo l'Angelus

Cari fratelli e sorelle,

sulla soglia del 2018, rivolgo a tutti il mio cordiale augurio di ogni bene per il nuovo anno, a tutti voi!

Desidero ringraziare il Presidente della Repubblica Italiana per gli auguri che mi ha rivolto ieri sera nel suo Messaggio di fine anno e che ricambio di cuore, auspicando per il popolo italiano un anno di serenità e di pace, illuminato dalla costante benedizione di Dio.

Esprimo il mio apprezzamento per le molteplici iniziative di preghiera e di azione per la pace, organizzate in ogni parte del mondo in occasione dell’odierna Giornata Mondiale della Pace. Penso, in particolare, alla Marcia nazionale che si è svolta ieri sera a Sotto il Monte, promossa da CEI, Caritas Italiana, Pax Christi e Azione Cattolica. E saluto i partecipanti alla manifestazione “Pace in tutte le terre”, promossa a Roma e in molti Paesi dalla Comunità di Sant’Egidio. Cari amici, vi incoraggio a portare avanti con gioia il vostro impegno di solidarietà, specialmente nelle periferie delle città, per favorire la convivenza pacifica.

Rivolgo il mio saluto a voi, cari pellegrini qui presenti, in particolare a quelli di New York, alla banda musicale proveniente dalla California e al gruppo della “Pro Loco” di Massalengo.

A tutti rinnovo l’augurio di un anno di pace nella grazia del Signore e con la protezione materna di Maria, la Santa Madre di Dio. Buon anno, buon pranzo, e non dimenticatevi di pregare per me. Arrivederci!

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Angelus integrale