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venerdì 12 gennaio 2018

Considerazioni del direttore del Sismografo a margine del viaggio di Papa Francesco in Cile e Perù 15/22 gennaio 2018


Luis Badilla a Tv2000 in merito al viaggio di Papa Francesco in Cile e Perù.



Si scrive e sottolinea molto, da più parti, fuori e dentro del Cile e del Perù che parte rilevante delle difficoltà che si prevedono e annunciano in occasione del Pellegrinaggio di Papa Francesco in queste due nazioni sudamericane derivano dalla situazione delle chiese locali; situazione per descrivere le quali si usano espressioni come "crisi, declino, disorientamento, autoreferenzialità, chiusure". 
Si attende dunque un particolare momento del Santo Padre dedicato agli Episcopati nazionali (in Cile i vescovi sono 50 e in Perù 68), ma dal programma del viaggio si evince un trattamento diverso. In Cile, Papa Francesco, in sostanza avrà una brevissimo incontro con i Vescovi il 16 gennaio. Alle 21.15 il Papa rivolgerà un discorso ai sacerdoti, religiose, consacrati e seminaristi nella Cattedrale di Santiago, poi tra le 22.15 e le 23.15 - nella sagrestia del tempio - indirizzerà un Saluto ai presuli. Invece in Perù il trattamento sarà diverso. Papa Francesco incontrerà i vescovi peruviani il 21 gennaio nel Palazzo Arcivescovile e rivolgerà loro un Discorso. Il giorno prima, il 20, nel Collegio Seminario SS. Carlos y Marcelo il Santo Padre incontrerà sacerdoti, religiose, consacrati e seminaristi del Perù.



Papa Francesco visiterà il Cile 28 anni dopo la fine della dittatura di Augusto Pinochet. Molte ferite e lacerazioni dei 17 anni del regime del generale e della sua polizia politica sono tuttora aperte. Molto si è fatto per la pacificazione e la riconciliazione ma molto si deve ancora fare. E' significativo e molto importante che il Santo Padre nella città di Iquique possa incontrare e abbracciare due vittime di questo periodo terribile. Il vescovo della diocesi, mons. Guillermo Vera Soto, nel confermare la notizia ha spiegato che questi due cileni (forse una donna e un maschio) consegneranno il 18 gennaio al Pontefice una lettera che, con ogni probabilità, conterrà il racconto sofferto delle loro singole vicende. 
E' ugualmente significativo che tutto ciò accada nella città di Iquique, dove Pinochet autorizzò e finanziò due centri segreti di detenzione e tortura, fra i peggiori delle decine che c'erano in tutto il Paese: la "Casa de la Risa", via Orella n.º 100 e la “Casa de la CNI”, via Esmeralda n.º 562. Nella regione dove si trova Iquique, sostanzialmente desertica, altre città o località ospitarono luoghi dell'orrore simili: Arica, Antofagasta, Calama e Chacabuco (dove è rimasto aperto per anni un gigantesco campo di concentramento). Ovviamente Papa Francesco sa bene di cosa si tratta quando sente parlare di tortura, violazione dei diritti umani, rottura della democrazia e dei diritti costituzionali … Nel suo Paese visse situazioni identiche ai tempi delle diverse dittature che si sono succeduti a Buenos Aires e che in grande misura collaborarono con Pinochet nell’opera di dare dimensione subcontinentale alla repressione. Questo semplice e discreto gesto del Papa lascerà nel cuore dei cileni un ricordo indelebile. Non era mai accaduto prima che un Papa abbracciasse vittime della dittatura di Pinochet offrendo loro un carezza e un sorriso.


In merito al breve Saluto che Papa Francesco indirizzerà, il 16 gennaio prossimo, ai 50 vescovi del Cile nella sagrestia della Cattedrale di Santiago - e che contrasta con il Discorso che invece rivolgerà ai vescovi del Perù domenica 21 nel palazzo arcivescovile di Lima - alcuni lettori ci fanno notare gentilmente che questa "disparità” di trattamento del Pontefice potrebbe avere come spiegazione un fatto semplice, e cioè che Papa Francesco ricevette già i vescovi cileni poco tempo fa, concretamente il 20 e il 23 febbraio dell'anno scorso in occasione della loro Visita ad limina.

L'osservazione però non chiarisce nulla poiché Papa Francesco, il 15 maggio del 2017, ha ricevuto anche i vescovi del Perù, anch'essi in Visita ad Limina, e questo non ha determinato che il nuovo prossimo incontro a Lima sia ridotto a un breve saluto. E' evidente che nel corso di questa Visita del Papa in queste due nazioni sudamericane il caso cileno è un po' particolare e una delle difficoltà, che Francesco saprà sanare compiutamente, è la situazione odierna di questo Episcopato non particolarmente compatto di fronte a diverse e delicate questioni dell’evangelizzazione, dell’ecumenismo e dei rapporti con la società e il laicato. Inoltre fra questi vescovi almeno cinque sono sono alle prese con problemi, interni ed esterni, di diverso tipo, e in alcuni casi molto delicati. La lettera del Santo Padre all’Episcopato cileno, pubblicata ieri in Cile e scritta il 1° gennaio 2015, illumina grandemente la natura e la dinamica di questa situazione.