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giovedì 4 maggio 2017

La domenica di Papa Francesco - Udienza Azione Cattolica: "Siate viandanti della fede, per incontrare tutti, accogliere tutti, ascoltare tutti, abbracciare tutti... andate, raggiungete tutte le periferie! Andate, e là siate Chiesa, con la forza dello Spirito Santo." - Regina Coeli (foto, testi e video)


Una domenica di grande festa in piazza San Pietro e Papa Francesco ha fatto il suo ingresso una decina di minuti prima delle undici. Ad attenderlo una folla variopinta di decine di migliaia di persone, che fin dalle prime ore del mattino hanno pazientemente fatto la fila prima di raggiungere l’abbraccio del colonnato del Bernini, per poi riunirsi tra preghiera e testimonianze, in festa per il traguardo dei primi 150 anni dell’associazione. Il primo gesto di Francesco, come fa spesso nelle udienze generali, è stato quello di aver fatto salire sulla jeep bianca scoperta cinque bambini, quattro maschi e una femmina, vestiti in giallo e in blu, i colori dell’Azione Cattolica italiana. Gli stessi del numero “150” che giganteggia al centro del sagrato, circondato dai raggi che richiamano quelli della bandiera associativa. Molte le bandiere che imbraccia il “popolo” presente oggi in piazza, proveniente da ogni parte d’Italia. Moltissimi i palloncini gialli e blu che fanno da coreografia, e vigilano – insieme ai solerti uomini della Gendarmeria vaticana – una folla che straripa davvero dalle transenne e accoglie il Papa con ovazioni ripetute che scandiscono il suo nome. A sorpresa, proprio per venire incontro alla folla di gente che continua a confluire verso la piazza, Francesco ha fatto un giro supplementare con la “papamobile” su via della Conciliazione.


150 anni dell'associazione, un anniversario da celebrare, certo, ha ricordato il Papa, ma evitando il rischio della compiacenza e dell'autocelebrazione. Perché la missione del discepolo di Cristo è qui e ora, nel mondo e in particolare nelle periferie. Una missione che si concretizza in parrocchia e in diocesi e che è rivolta a tutti, aveva già detto Francesco giovedì intervenendo al congresso del Forum internazionale di Azione Cattolica. Una missione, ha precisato domenica, che può realizzarsi anche nell'impegno politico purché si tratti di "Politica" con la "P" maiuscola.

DISCORSO  ALL'AZIONE CATTOLICA ITALIANA
Piazza San Pietro
Domenica, 30 aprile 2017


Cari amici dell’Azione Cattolica, buongiorno!

sono davvero felice di incontrarvi oggi, così numerosi e in festa per il 150° anniversario di fondazione della vostra Associazione. Vi saluto tutti con affetto ad iniziare dall’Assistente generale e dal Presidente nazionale, che ringrazio per le parole con cui hanno introdotto questo incontro. La nascita dell’Azione Cattolica Italiana fu un sogno, nato dal cuore di due giovani, Mario Fani e Giovanni Acquaderni, che è diventato nel tempo cammino di fede per molte generazioni, vocazione alla santità per tantissime persone: ragazzi, giovani e adulti che sono diventati discepoli di Gesù e, per questo, hanno provato a vivere come testimoni gioiosi del suo amore nel mondo. Anche per me è un po’ aria di famiglia: mio papà, mia nonna, erano dell’Azione cattolica!

È una storia bella e importante, per la quale avete tante ragioni di essere grati al Signore e per la quale la Chiesa vi è riconoscente. È la storia di un popolo formato da uomini e donne di ogni età e condizione, che hanno scommesso sul desiderio di vivere insieme l’incontro con il Signore: piccoli e grandi, laici e pastori, insieme, indipendentemente dalla posizione sociale, dalla preparazione culturale, dal luogo di provenienza. Fedeli laici che in ogni tempo hanno condiviso la ricerca delle strade attraverso cui annunciare con la propria vita la bellezza dell’amore di Dio e contribuire, con il proprio impegno e la propria competenza, alla costruzione di una società più giusta, più fraterna, più solidale. È una storia di passione per il mondo e per la Chiesa - ricordavo quando vi ho parlato di un libro scritto in Argentina nel ’37 che diceva: “Azione cattolica e passione cattolica”! - e dentro di questa storia cui sono cresciute figure luminose di uomini e donne di fede esemplare, che hanno servito il Paese con generosità e coraggio.

Avere una bella storia alle spalle non serve però per camminare con gli occhi all’indietro, non serve per guardarsi allo specchio, non serve per mettersi comodi in poltrona! Non dimenticare questo: non camminare con gli occhi all’indietro, farete uno schianto! Non guardarsi allo specchio! In tanti siamo brutti, meglio non guardarsi! E non mettersi comodi in poltrona, questo ingrassa e fa male al colesterolo! Fare memoria di un lungo itinerario di vita aiuta a rendersi consapevoli di essere popolo che cammina prendendosi cura di tutti, aiutando ognuno a crescere umanamente e nella fede, condividendo la misericordia con cui il Signore ci accarezza. Vi incoraggio a continuare ad essere un popolo di discepoli-missionari che vivono e testimoniano la gioia di sapere che il Signore ci ama di un amore infinito, e che insieme a Lui amano profondamente la storia in cui abitiamo. Così ci hanno insegnato i grandi testimoni di santità che hanno tracciato la strada della vostra associazione, tra i quali mi piace ricordare Giuseppe Toniolo, Armida Barelli, Piergiorgio Frassati, Antonietta Meo, Teresio Olivelli, Vittorio Bachelet. Azione Cattolica, vivi all’altezza della tua storia! Vivi all’altezza di queste donne e questi uomini che ti hanno preceduto.

In questi centocinquanta anni l’Azione Cattolica è sempre stata caratterizzata da un amore grande per Gesù e per la Chiesa. Anche oggi siete chiamati a proseguire la vostra peculiare vocazione mettendovi a servizio delle diocesi, attorno ai Vescovi - sempre -, e nelle parrocchie - sempre -, là dove la Chiesa abita in mezzo alle persone - sempre. Tutto il Popolo di Dio gode i frutti di questa vostra dedizione, vissuta in armonia tra Chiesa universale e Chiesa particolare. È nella vocazione tipicamente laicale a una santità vissuta nel quotidiano che potete trovare la forza e il coraggio per vivere la fede rimanendo lì dove siete, facendo dell’accoglienza e del dialogo lo stile con cui farvi prossimi gli uni agli altri, sperimentando la bellezza di una responsabilità condivisa. Non stancatevi di percorrere le strade attraverso le quali è possibile far crescere lo stile di un’autentica sinodalità, un modo di essere Popolo di Dio in cui ciascuno può contribuire a una lettura attenta, meditata, orante dei segni dei tempi, per comprendere e vivere la volontà di Dio, certi che l’azione dello Spirito Santo opera e fa nuove ogni giorno tutte le cose.

Vi invito a portare avanti la vostra esperienza apostolica radicati in parrocchia, «che non è una struttura caduca» - avete capito bene? La parrocchia non è una struttura caduca! -, perché «è presenza ecclesiale nel territorio, ambito dell’ascolto della Parola, della crescita della vita cristiana, del dialogo, dell’annuncio, della carità generosa, dell’adorazione e della celebrazione» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 28). La parrocchia è lo spazio in cui le persone possono sentirsi accolte così come sono, e possono essere accompagnate attraverso percorsi di maturazione umana e spirituale a crescere nella fede e nell’amore per il creato e per i fratelli. Questo è vero però solo se la parrocchia non si chiude in se stessa, se anche l’Azione Cattolica che vive in parrocchia non si chiude in se stessa, ma aiuta la parrocchia perché rimanga «in contatto con le famiglie e con la vita del popolo e non diventi una struttura prolissa separata dalla gente o un gruppo di eletti che guardano a se stessi» (ibid.). Per favore, questo no!

Cari soci di Azione Cattolica, ogni vostra iniziativa, ogni proposta, ogni cammino sia esperienza missionaria, destinata all’evangelizzazione, non all’autoconservazione. Il vostro appartenere alla diocesi e alla parrocchia si incarni lungo le strade delle città, dei quartieri e dei paesi. Come è accaduto in questi centocinquanta anni, sentite forte dentro di voi la responsabilità di gettare il seme buono del Vangelo nella vita del mondo, attraverso il servizio della carità, l’impegno politico, - mettetevi in politica, ma per favore nella grande politica, nella Politica con la maiuscola! - attraverso anche la passione educativa e la partecipazione al confronto culturale. Allargate il vostro cuore per allargare il cuore delle vostre parrocchie. Siate viandanti della fede, per incontrare tutti, accogliere tutti, ascoltare tutti, abbracciare tutti. Ogni vita è vita amata dal Signore, ogni volto ci mostra il volto di Cristo, specialmente quello del povero, di chi è ferito dalla vita e di chi si sente abbandonato, di chi fugge dalla morte e cerca riparo tra le nostre case, nelle nostre città. «Nessuno può sentirsi esonerato dalla preoccupazione per i poveri e per la giustizia sociale» (ibid., 201).

Rimanete aperti alla realtà che vi circonda. Cercate senza timore il dialogo con chi vive accanto a voi, anche con chi la pensa diversamente ma come voi desidera la pace, la giustizia, la fraternità. È nel dialogo che si può progettare un futuro condiviso. È attraverso il dialogo che costruiamo la pace, prendendoci cura di tutti e dialogando con tutti.

Cari ragazzi, giovani e adulti di Azione Cattolica: andate, raggiungete tutte le periferie! Andate, e là siate Chiesa, con la forza dello Spirito Santo.

Vi sostenga la protezione materna della Vergine Immacolata; vi accompagnino l’incoraggiamento e la stima dei Vescovi; come anche la mia Benedizione che di cuore imparto su di voi e sull’intera Associazione. E per favore non dimenticatevi di pregare per me!

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REGINA COELI
Piazza San Pietro
Domenica, 30 aprile 2017

Cari fratelli e sorelle,

non cessano di giungere drammatiche notizie circa la situazione in Venezuela e l’aggravarsi degli scontri, con numerosi morti, feriti e detenuti. Mentre mi unisco al dolore dei familiari delle vittime, per le quali assicuro preghiere di suffragio, rivolgo un accorato appello al Governo e a tutte le componenti della società venezuelana affinché venga evitata ogni ulteriore forma di violenza, siano rispettati i diritti umani e si cerchino soluzioni negoziate alla grave crisi umanitaria, sociale, politica ed economica che sta stremando la popolazione. Affidiamo alla Santissima Vergine Maria l’intenzione della pace, della riconciliazione e della democrazia in quel caro Paese. E preghiamo per tutti i Paesi che attraversano gravi difficoltà, penso in particolare in questi giorni alla Ex Repubblica Jugoslava di Macedonia.

Ieri, a Verona, è stata proclamata Beata Leopoldina Naudet, fondatrice delle Suore della Sacra Famiglia. Cresciuta alla corte degli Asburgo, prima a Firenze e poi a Vienna, ebbe fin da ragazza una forte vocazione alla preghiera, ma anche al servizio educativo. Si consacrò a Dio e, attraverso diverse esperienze, giunse a formare a Verona una nuova comunità religiosa, sotto la protezione della Sacra Famiglia, che ancora oggi è viva nella Chiesa. Ci uniamo alla loro gioia e al loro rendimento di grazie.

Oggi in Italia ricorre la Giornata per l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Incoraggio a sostenere questa importante istituzione, che continua a investire sulla formazione dei giovani per migliorare il mondo.

La formazione cristiana si basa sulla Parola di Dio. Per questo mi piace ricordare anche che oggi in Polonia si svolge la “domenica biblica”. Nelle chiese parrocchiali, nelle scuole e nei mass media viene letta pubblicamente una parte della Sacra Scrittura. Auguro ogni bene per questa iniziativa.

E voi, cari amici dell’Azione Cattolica, al termine di questo incontro vi ringrazio di cuore per la vostra presenza! E tramite voi saluto tutti i vostri gruppi parrocchiali, le famiglie, i bambini e i ragazzi, i giovani e gli anziani. Andate avanti!

Ed estendo il mio saluto ai pellegrini che a quest’ora si sono uniti a noi per la preghiera mariana, specialmente a quelli venuti dalla Spagna, dalla Croazia, dalla Germania e da Puerto Rico. Insieme ci rivolgiamo a Maria nostra Madre. La ringraziamo in modo particolare per il viaggio apostolico in Egitto che ho appena compiuto. Chiedo al Signore che benedica tutto il popolo egiziano, tanto accogliente, le autorità e i fedeli cristiani e musulmani; e che doni pace a quel Paese.

Regina Caeli

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Circa 100mila persone hanno fatto festa in piazza San Pietro con Papa Francesco per i 150 anni dell’Azione cattolica italiana. L’evento, che ha aperto le celebrazioni dell’anniversario dell’associazione, ha visto la presenza tra gli altri di 7 cardinali e 25 vescovi, oltre alle rappresentanze dell’Azione cattolica di una trentina di Paesi. Il Papa al termine dell’incontro, dopo il Regina Coeli, si è a lungo soffermato con gli anziani e gli ammalati dell’associazione, provenienti da tutta Italia.
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