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lunedì 15 maggio 2017

CONFERENZA STAMPA DEL SANTO PADRE DURANTE IL VOLO DI RITORNO DA FÁTIMA (Testo e video)

CONFERENZA STAMPA DEL SANTO PADRE
DURANTE IL VOLO DI RITORNO DA FÁTIMA
Volo Papale
Sabato, 13 maggio 2017

Sul volo di ritorno da Fatima, Papa Francesco ha avuto il tradizionale colloquio, cordiale, sincero e schietto come sempre, con i giornalisti che hanno seguito questo intenso e toccante viaggio in uno dei luoghi simbolo della cattolicità, dal quale promana una forte speranza di pace per tutto il mondo.

Tanti i temi affrontati dal Pontefice, da quelli strettamente legati al suo 19° viaggio apostolico, appena concluso, all’imminente incontro con il presidente degli Usa, Donald Trump. Bergoglio parla anche di Medjugorie e di ecumenismo, facendo il punto anche sui rapporti tra Chiesa cattolica e lefebvriani.

Segue il testo integrale e, in formato grafico ridotto, anche il testo in italiano proposto da Famiglia Cristiana.



Greg Burke
Grazie, Santità. Sono state 24 ore molto intense. 24 ore dedicate alla Madonna. 
I portoghesi si sono sentiti molto toccati quando Lei ha detto: “Abbiamo una Madre”. Lei lo sente in modo speciale. Cent’anni fa, la Madonna non è apparsa a tre giornalisti importanti, è apparsa a tre pastorelli. Però abbiamo visto come essi con la loro semplicità e santità sono riusciti a fare arrivare questo messaggio in tutto il mondo. Anche i giornalisti fanno arrivare un messaggio, e si vede dal numero dei Paesi da cui provengono: sono molto curiosi di questo Suo viaggio. Se Lei vuole dire qualcosa prima…

Papa Francesco
Prima di tutto, buona sera. Grazie. E io vorrei rispondere al maggior numero possibile di domande, così facciamo le cose un po’ in fretta. A me dispiace quando siamo a metà e vengono a dirmi che è tempo dello snack…; ma facciamo tutt’e due le cose insieme. Grazie.

Greg Burke
Bene. Incominciamo con il gruppo portoghese, con Fátima Campos Ferreira, della Radiotelevisione portoghese.

Fátima Campos Ferreira
Que no sé qué me parece quedarme sentada frente al Santo Padre. Bueno, primero muchas gracias por su viaje. Santo Padre, ha venido a Fátima como peregrino para canonizar a Francisco y Jacinta en el año en que se cumplen los cien años de las apariciones. Desde este punto histórico, ¿qué queda ahora para la Iglesia y para el mundo entero? Después, Fátima tiene un mensaje de paz, y el Santo Padre va a recibir en Vaticano los próximos días - el 24 de mayo - al Presidente norteamericano Donald Trump. ¿Qué puede esperar el mundo de este encuentro, y qué espera el Santo Padre de este encuentro? Muchas gracias.

Papa Francesco
Que Fátima tiene un mensaje de paz, ciertamente. Y llevado a la humanidad por tres grandes comunicadores que tenían menos de 13 años. Lo cual es interesante. Que vine como peregrino, sí. Que la canonización fue una cosa que al principio no estaba planeada porque el proceso del milagro estaba en marcha, pero de golpe las pericias dieron todas positivas y se aceleró… así que se juntaron las cosas. Para mí fue una felicidad muy grande. ¿Qué puede esperar el mundo? Paz. ¿Y de qué voy a hablar yo de aquí en adelante con quien sea? De la paz.

Fátima Ferreira
¿Y qué queda ahora de ese momento histórico para la Iglesia y para el mundo?

Papa Francesco
Mensaje de paz. Y quisiera decir una cosa que me tocó el corazón. Antes de embarcarme recibí unos científicos de varias religiones que estaban haciendo estudios en el Observatorio Vaticano de Castel Gandolfo. Incluso agnósticos y ateos. Y un ateo me dijo: “Yo soy ateo”; no me dijo de qué etnia era ni de qué lugar venía. Hablaba en inglés, así que no supe, y no le pregunté. “Le pido un favor: dígale a los cristianos que amen más a los musulmanes”. Eso es un mensaje de paz.

Fátima Ferreira
¿Eso es lo que va a decir a Trump?

Papa Francesco
[sorride]


[Lei è venuto a Fatima come pellegrino, per la canonizzazione. Cosa rimane ora per la Chiesa e il mondo intero dalle apparizioni di Fatima? E che cosa si può sperare dall’incontro con Trump del 24 maggio?


«Fatima è un messaggio di pace portato all’umanità da tre grandi comunicatori che avevano meno di 10 anni. La canonizzazione dei pastorelli è stata una cosa che all’inizio non era pianificata, perché il processo sul miracolo procedeva lentamente, poi sono arrivate le perizie e per me è stata una grande felicità. Il mondo può sperare la pace. E con tutti io parlerò di pace. Prima di imbarcarmi sul volo da Roma ho ricevuto degli scienziati di varie religioni che partecipavano a un convegno all’osservatorio vaticano. Un ateo, senza dirmi da che Paese veniva, mi ha salutato così: “Io sono ateo! Le chiedo un favore: dica ai cristiani che amino di più i musulmani”. Questo è un messaggio di pace!»]

Greg Burke
E ora Aura Miguel

Miguel Aura
Posso fare la domanda in portoghese, o italiano?

Papa Francesco
Italiano, meglio.

Miguel Aura
Allora, Santità, a Fatima Lei si è presentato come “il Vescovo vestito di bianco”. Fino ad adesso, questa espressione si applicava piuttosto alla visione della terza parte del segreto, a san Giovanni Paolo II e ai martiri del XX secolo. Cosa significa adesso la sua identificazione con questa espressione?

Papa Francesco
Sì, nella preghiera. Quella non l’ho fatta io, l’ha fatta il Santuario. Ma anch’io mi sono chiesto, perché hanno detto questo? E c’è un collegamento, sul bianco: il Vescovo vestito di bianco, la Madonna vestita di bianco, l’albore bianco dell’innocenza dei bambini dopo il battesimo… C’è un collegamento, in quella preghiera, sul colore bianco. Credo – perché non l’ho fatta io – credo che letterariamente hanno cercato di esprimere con il bianco quel desiderio di innocenza, di pace: innocenza, non fare male all’altro, non fare guerra…

Miguel Aura
C’è una revisione dell’interpretazione del messaggio?

Papa Francesco
No. Quella visione… credo che l’allora Cardinale Ratzinger, a quel tempo Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, abbia spiegato tutto chiaramente. Grazie.

Greg Burke
La prossima domanda è di Claudio Lavagna di NBC, qui a destra.

Claudio Lavagna di NBC
Santo Padre, salve. Ieri Lei ha chiesto ai fedeli di abbattere tutti i muri. Eppure, il 24 maggio Lei incontra un Capo di Stato che minaccia di costruire i muri: è un po’ contrario alla Sua parola, ma lui ha anche – sembra – opinioni e decisioni diverse da Lei su altri argomenti, ad esempio sulla necessità di agire nei confronti del riscaldamento globale oppure sull’accoglienza dei migranti. Ecco, alla vigilia di questo incontro, Lei, che opinione si è fatto delle politiche che ha adottato il Presidente Trump finora su questi argomenti, e che cosa si aspetta da un incontro con un Capo di Stato che sembra pensare e agire al contrario di Lei?

Papa Francesco
Ma, la prima domanda è – ma posso rispondere ad ambedue – io mai faccio un giudizio su una persona senza ascoltarla. Credo che io non debba farlo. Nel parlare tra noi usciranno le cose: io dirò cosa penso, lui dirà quello che pensa. Ma io mai, mai ho voluto fare un giudizio senza sentire la persona. E la seconda è che cosa penso…

Claudio Lavagna
…che cosa pensa in particolare su quegli argomenti come l’accoglienza dei migranti…

Papa Francesco
Ma questo lo sapete bene!

Claudio Lavagna
La seconda invece è: cosa si aspetta da un incontro con un Capo di Stato che la pensa al contrario di Lei.

Papa Francesco
Ci sono sempre delle porte che non sono chiuse. Bisogna cercare le porte che almeno sono un po’ aperte, per entrare e parlare sulle cose comuni e andare avanti. Passo passo. La pace è artigianale: si fa ogni giorno. Anche l’amicizia fra le persone, la conoscenza mutua, la stima è artigianale: si fa tutti i giorni. Il rispetto dell’altro, dire quello che si pensa, ma con rispetto, camminare insieme… Qualcuno la pensa in un certo modo: dire quello, essere molto sinceri in quello che ognuno pensa.

Claudio Lavagna
Lei spera che ammorbidisca le sue decisioni dopo…

Papa Francesco
Questo è un calcolo politico che io non mi permetto di fare. Anche sul piano religioso, io non sono proselitista. Grazie.

Greg Burke
Grazie, Santità. Adesso viene Elisabetta Piqué.

Elisabetta Piqué, “La Nación”
Grazie, prima di tutto, per questo viaggio breve e molto intenso. Volevamo domandarLe: oggi è il centenario delle apparizioni della Vergine di Fatima, ma è anche un anniversario importante di un fatto della Sua vita, accaduto 25 anni fa, quando il Nunzio Calabresi Le disse che sarebbe stato Vescovo ausiliare di Buenos Aires: una cosa che ha significato la fine del suo esilio a Cordoba e un grande cambio nella Sua vita. La domanda è: ha mai collegato questo fatto che ha cambiato la Sua vita con la Vergine di Fatima? E se in questi giorni che ha pregato davanti a Lei ha pensato a questo e cosa ce ne può raccontare. Grazie.

Papa Francesco
Le donne sanno tutto! [ride] Non ho pensato alla coincidenza; soltanto ieri, mentre pregavo davanti alla Madonna, mi sono accorto, che un 13 maggio ho ricevuto la chiamata telefonica del Nunzio, 25 anni fa. Sì. Non so… ho detto: “Ma guarda!”… E ho parlato con la Madonna un po’ di questo, Le ho chiesto perdono per tutti i miei sbagli, anche un po’ del cattivo gusto nel scegliere la gente… [ride]. Ma ieri me ne sono accorto.

Greg Burke
Nicholas Senèze, di “La Croix”

Nicholas Senèze
Grazie, Santo Padre. Torniamo da Fatima per la quale la Fraternità San Pio X ha una grande devozione. Si parla molto di un accordo che darebbe uno statuto ufficiale alla Fraternità nella Chiesa. Alcuni hanno persino immaginato che questo annuncio avrebbe potuto essere dato oggi. Lei, Santità, pensa che questo accordo sarà possibile a breve scadenza? E quali sono ancora gli ostacoli? E quale è per Lei il senso di questa riconciliazione? Sarà il ritorno trionfale di fedeli che mostreranno che cosa significa essere veramente cattolico, o altra cosa?

Papa Francesco
Ma, io scarterei ogni forma di trionfalismo, no? Alcuni giorni fa, la “feria quarta” della Congregazione per la Dottrina della Fede, la loro sessione – la chiamano “feria quarta” perché si fa di mercoledì – ha studiato un documento, e il documento ancora a me non è arrivato, lo studio del documento. Questa è la prima cosa. Secondo: i rapporti attuali sono fraterni. L’anno scorso io ho dato la licenza per la confessione a tutti loro, anche una forma di giurisdizione per i matrimoni. Ma prima, anche, i problemi, i casi che avevano – per esempio – che dovevano essere risolti dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, la stessa Congregazione li portava avanti. Per esempio, abusi: i casi di abuso, loro li portavano da noi; anche per la Penitenzieria Apostolica; anche per la riduzione allo stato laicale di un sacerdote lo portano da noi… Ci sono rapporti fraterni. Con Mons. Fellay ho un buon rapporto, ho parlato parecchie volte… A me non piace affrettare le cose. Camminare, camminare, camminare, e poi si vedrà. Per me non è un problema di vincitori o di sconfitti, no. E’ un problema di fratelli che devono camminare insieme, cercando la formula per fare passi avanti.

Greg Burke
Grazie, Santità. Adesso Tassilo Forchheimer di ARD:

Tassilo Forchheimer
Santo Padre, in occasione dell’anniversario della Riforma, i cristiani evangelici e cattolici possono fare un altro tratto di strada insieme? Ci sarà la possibilità di partecipare alla stessa Mensa eucaristica? Alcuni mesi fa, il Cardinale Kasper ha detto che si potrebbe compiere un passo in avanti già durante quest’anno…

Papa Francesco
Sono stati fatti grandi passi in avanti! Pensiamo alla prima Dichiarazione sulla giustificazione: da quel momento non si è fermato, il cammino. Il viaggio in Svezia è stato molto significativo, perché era proprio l’inizio [delle celebrazioni], e anche una commemorazione con la Svezia. Anche lì, significativo per l’ecumenismo del cammino, cioè il camminare insieme con la preghiera, con il martirio e con le opere di carità, con le opere di misericordia. E lì la Caritas luterana e la Caritas cattolica hanno fatto un accordo di lavorare insieme: questo è un grande passo! Ma si aspettano passi, sempre. Lei sa che Dio è il Dio delle sorprese. Mai dobbiamo fermarci, sempre andare avanti. Pregare insieme, testimoniare insieme, fare le opere di misericordia insieme, che è annunziare la carità di Gesù Cristo, annunziare che Gesù Cristo è il Signore, l’unico Salvatore, e che la grazia soltanto viene da Lui… E in questo cammino i teologi continueranno a studiare, ma in cammino si deve andare. Con il cuore aperto alle sorprese…

Greg Burke
Grazie, Santità. Adesso viene Mimmo Muolo, di “Avvenire”:

Mimmo Muolo
Buona sera, Santità. Le faccio una domanda a nome del gruppo italiano. Ieri e oggi a Fatima abbiamo visto una grande testimonianza di fede popolare, insieme a Lei; la stessa che si riscontra, per esempio, anche in altri Santuari mariani come Medjugorje. Che cosa pensa di quelle apparizioni – se sono state apparizioni – e del fervore religioso che hanno suscitato, visto che ha deciso di nominare un Vescovo delegato per gli aspetti pastorali? E se mi posso permettere una seconda questione, che so che sta molto a cuore anche a Lei, oltre che a noi italiani: vorrei sapere, le ONG sono state accusate di collusioni con gli scafisti trafficanti di uomini. Che cosa ne pensa? Grazie.

Papa Francesco
Incomincio con la seconda. Io ho letto sul giornale che sfoglio al mattino che c’era questo problema, ma ancora non conosco i dettagli come sono. E per questo non posso opinare. So che c’è un problema e che le indagini vanno avanti. Auguro che proseguano e che tutta la verità venga fuori. La prima? Medjugorje. Tutte le apparizioni o le presunte apparizioni appartengono alla sfera privata, non sono parte del Magistero pubblico ordinario della Chiesa. Medjugorje: è stata fatta una commissione presieduta dal Cardinale Ruini. L’ha fatta Benedetto XVI. Io, alla fine del ’13 o all’inizio del ’14, ho ricevuto dal Cardinale Ruini il risultato. Una commissione di bravi teologi, vescovi, cardinali. Bravi, bravi, bravi. Il rapporto-Ruini è molto, molto buono. Poi, c’erano alcuni dubbi nella Congregazione per la Dottrina della Fede e la Congregazione ha giudicato opportuno inviare a ognuno dei membri del congresso, di questa “feria quarta”, tutta la documentazione, anche le cose che sembravano contro il rapporto-Ruini. Io ho ricevuto la notificazione: ricordo che era un sabato sera, in tarda serata. Non mi è sembrato giusto: era come mettere all’asta – scusatemi la parola – il rapporto-Ruini, che era molto ben fatto. E domenica mattina il Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede ha ricevuto una lettera da me, in cui gli chiedevo di dire che invece di inviare alla “feria quarta” inviassero a me, personalmente, le opinioni. Queste opinioni sono state studiate, e tutte sottolineano la densità del rapporto-Ruini. Sì, principalmente si devono distinguere tre cose. Sulle prime apparizioni, quando [i “veggenti”] erano ragazzi, il rapporto più o meno dice che si deve continuare a investigare. Circa le presunte apparizioni attuali, il rapporto ha i suoi dubbi. Io personalmente sono più “cattivo”: io preferisco la Madonna madre, nostra madre, e non la Madonna capo-ufficio telegrafico che tutti i giorni invia un messaggio a tale ora… questa non è la mamma di Gesù. E queste presunte apparizioni non hanno tanto valore. E questo lo dico come opinione personale. Ma chi pensa che la Madonna dica: “Venite che domani alla tale ora dirò un messaggio a quel veggente”; no. [Nel rapporto-Ruini si] distinguono le due apparizioni. E terzo, il nocciolo vero e proprio del rapporto-Ruini: il fatto spirituale, il fatto pastorale, gente che va lì e si converte, gente che incontra Dio, che cambia vita… Per questo non c’è una bacchetta magica, e questo fatto spirituale-pastorale non si può negare. Adesso, per vedere le cose con tutti questi dati, con le risposte che mi hanno inviato i teologi, si è nominato questo Vescovo – bravo, bravo perché ha esperienza – per vedere la parte pastorale come va. E alla fine, si dirà qualche parola.

Mimmo Muolo
Santità, grazie anche per la benedizione ai miei concittadini che La ringraziano: l’hanno vista e sono molto contenti.

Papa Francesco
Grazie.

Greg Burke
Santità, adesso se io posso fare il cattivo, abbiamo fatto tutti i gruppi linguistici e sono le sei…

Papa Francesco
Ah, c’è tempo ancora …

Greg Burke
C’è una domanda…

Papa Francesco
Una o due …

Greg Burke
Joshua McElwee, del “National Catholic Reporter”

Joshua McElwee
Grazie, Santo Padre. La mia domanda: l’ultimo membro della Commissione per la tutela dei minori, che è stata abusata da un prete, si è dimessa a marzo. La Signora Marie Collins, ha detto che doveva dimettersi perché gli officiali in Vaticano non mettevano in atto i consigli della Commissione che Lei, Santo Padre, ha approvato. Ho due domande. Di chi è la responsabilità? E cosa sta facendo Lei, Santo Padre, per assicurare che i preti e i vescovi in Vaticano mettano in atto le Sue raccomandazioni, consigliate dalla Sua Commissione?

Papa Francesco
Vero. Marie Collins mi ha spiegato bene la cosa. Io ho parlato con lei: è una brava donna. Lei continua a lavorare nella formazione con i sacerdoti su questo punto. E’ una brava donna, che vuole lavorare. Ha fatto questa accusa, e un po’ di ragione ce l’ha. Perché? Perché ci sono tanti casi in ritardo, perché si ammucchiavano… Poi, in questo tempo si è dovuto fare la legislazione per questo: cosa devono fare i vescovi diocesani? Oggi in quasi tutte le diocesi c’è il Protocollo da seguire in questi casi: è un progresso grande. Così i dossier vengono fatti bene. Questo è un passo. Un altro passo: c’è poca gente, c’è bisogno di più gente capace per questo, e il Segretario di Stato sta cercando, e anche il Cardinale Müller, di presentare nuove persone. L’altro giorno sono stati ammessi due o tre in più. Si è cambiato il direttore dell’Ufficio disciplinare, che era bravo, era bravissimo, ma era un po’ stanco: è tornato nella sua patria per fare lo stesso lavoro con il suo episcopato. E il nuovo – è un irlandese, Mons. Kennedy – è una persona molto brava, molto efficiente, veloce, e questo aiuta abbastanza. Poi c’è un’altra cosa. A volte, i vescovi inviano; se il Protocollo va bene, va subito alla “feria quarta”, e la “feria quarta” studia e decide. Se il Protocollo non va bene, deve tornare indietro e bisogna rifarlo. Per questo si pensa in aiuti continentali, o due per continente: per esempio, in America Latina, uno in Colombia, un altro in Brasile… Sarebbero come pre-tribunali o tribunali continentali. Ma questo è in pianificazione. E poi, sta bene: lo studia la “feria quarta” e si toglie lo stato clericale al sacerdote, che torna in diocesi e fa ricorso. Prima, il ricorso lo studiava la stessa “feria quarta” che aveva dato la sentenza, ma questo è ingiusto. E ho creato un altro tribunale e ho messo a capo una persona indiscutibile: l’Arcivescovo di Malta, Mons. Scicluna, che è uno dei più forti contro gli abusi. E in questo secondo tribunale – perché dobbiamo essere giusti – colui che fa ricorso ha diritto ad avere un difensore. Se questo approva la prima sentenza, è finito il caso. Soltanto rimane [la facoltà di scrivere] una lettera, chiedendo la grazia al Papa. Io non ho mai firmato una grazia. Così come stanno le cose, stiamo andando avanti. Marie Collins in quel punto aveva ragione; ma noi, anche, eravamo sulla strada. Ma ci sono duemila casi ammucchiati! Grazie.

Greg Burke
Santità, però adesso dobbiamo andare …

Papa Francesco
Ma chi era quello, chi aspettava?

Greg Burke
Una portoghese …

Papa Francesco
Eh, poveretta …

Greg Burke
Va bene …

Joana Haderer, “Agencia portoghese Lusa”
Gracias, Santo Padre. Le voy a hablar en español porque es más fácil para mí. Le voy a hacer una pregunta sobre el caso de Portugal, pero creo que se aplica a muchas sociedades occidentales nuestras. En Portugal, casi todos los portugueses se identifican como católicos, casi todos, casi el 90%; pero la forma como la sociedad se organiza, las decisiones que tomamos… muchas veces son contrarias a las orientaciones de la Iglesia. Me refiero al matrimonio de los homosexuales, a la despenalización del aborto. Ahora mismo vamos a empezar a discutir la eutanasia. ¿Cómo ve esto?

Papa Francesco
Yo creo que es un problema político. Y que también la conciencia católica no es una conciencia a veces de pertenencia total a la Iglesia, y que detrás de eso no hay una catequesis matizada, una catequesis humana… O sea, el catecismo de la Iglesia católica es un ejemplo de lo que es una cosa seria y matizada. Creo que es falta de formación y también cultura. Porque es curioso: en algunas otras regiones – pienso en Italia, alguna por América Latina –, que… Son muy católicos, pero son anticlericales… “i mangiapreti” que (ríe). Es un fenómeno que se da. A veces, e …

Joana Haderer
¿Y le preocupa?

Papa Francesco
Claro que me preocupa. Por eso digo a los sacerdotes – lo habrán leído –: “Huyan del clericalismo”. Porque el clericalismo aleja a la gente. “Huyan del clericalismo”, y añado: es una peste en la Iglesia. Pero acá es trabajo también de catequesis, de concienciación, de diálogo, incluso de valores humanos. Gracias.

Les agradezco muchísimo el trabajo y la agudeza de las preguntas. Gracias.

[Nel Portogallo cattolico si istituisce il matrimonio gay e la depenalizzazione dell’aborto, come pure l’eutanasia… 

«È un problema politico, e della coscienza cattolica che a volte non è di appartenenza totale alla Chiesa. Dietro a questo c’è la mancanza di una catechesi ben fatta. Ci sono zone, in Italia e in America latina, ad esempio, in cui sono molto cattolici e allo stesso tempo anticlericali e mangiapreti. Mi preoccupa, però dico ai sacerdoti che è il clericalismo che allontana la gente. Il clericalismo è una peste nella Chiesa».]

Greg Burke
Grazie a Lei, Santitá.

Papa Francesco
Y recen por mí, no se olviden.


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