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venerdì 20 gennaio 2017

Religiosità popolare - Preghiere in dialetto - Sicilia (dialetto galloitalico di San Fratello): La maia prijera (La mia preghiera)


La religiosità popolare di tutte le regioni italiane è ricca di preghiere dialettali, espressione di una cultura religiosa tramandata oralmente di generazione in generazione, per lo più dai nonni ai nipotini.
L'era moderna, purtroppo, tende a cancellare questo patrimonio, infatti le suddette preghiere permangono quasi esclusivamente nei ricordi delle persone più anziane. 

Nei giorni scorsi Padre Gregorio Battaglia, della Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto - ME - (che i nostri lettori sicuramente conoscono attraverso i post da noi pubblicati) ci chiedeva se fosse stato possibile  pubblicare una preghiera in dialetto siciliano ricordata da una persona anziana che sta attraversando un momento molto difficile, questa richiesta ci ha stimolati a promuovere nel periodo di Avvento la pubblicazione di questa forma di devozione appartenente al nostro patrimonio culturale estendendo l'invito ai nostri lettori di tutte le regioni italiane.

Ci farebbe molto piacere avere un riscontro positivo da parte dei nostri lettori, che pertanto invitiamo a inviare il loro contributo o con un messaggio privato in Facebook nella pagina "Quelli della Via" o scrivendo una email alla casella di posta di "Tempo Perso": 
tempo-perso@libero.it .
Vi chiediamo cortesemente di indicare, accanto alla versione dialettale, anche quella in lingua italiana e, nel caso ne foste a conoscenza, di corredarla di diversi particolari (ad esempio se veniva recitata in particolari periodi dell'anno o momenti della giornata, o se rivolta a qualche Santo per chiederne l'intercessione, o a qualunque altra informazione riteniate opportuno fornirci). 

Sarà nostra cura selezionare i suggerimenti, verificandone ovviamente i contenuti, e preparare i post ed anche uno Speciale, in continuo aggiornamento, in cui potere rintracciare con facilità tutte le preghiere.

Preghiere in dialetto

 Sicilia 


Il testo, il cui autore è un Professore di San Fratello (ME), Carmelo Lanfranco, è una preghiera, una vibrante invocazione a Dio, affinché lo aiuti nei momenti più dolorosi e tragici dell’esistenza, quando intorno a sé c’è soltanto un assordante silenzio, un deserto….
Il componimento è scritto in dialetto galloitalico, idioma secolare che si parla ancora oggi a San Fratello, nonostante abbia perso in parte la sua efficacia espressiva per la commistione con il dialetto siciliano e la lingua italiana.
A tal fine, un gruppo di studiosi del posto, mediante una ricerca appassionata ed accurata ed una raccolta di testi soprattutto poetici, cerca di recuperare le caratteristiche e le peculiarità linguistiche dell’idioma galloitalico, nella convinzione che i dialetti siano la più alta espressione delle tradizioni, della storia, della cultura e dell’identità di un popolo.

La maia prijera

Signarmiea grann e putant, 
(Mio Dio immenso e potente)
quann m'ameancu li farzi 
(quando mi mancano le forze)
chi zzierch e ni truov 
(che cerco e non trovo)
e nudd am o maun è capec di dermli 
(e nessun uomo al mondo è in grado di darmele)
vien Tu, l'Unich
(vieni Tu, l'Unico)
a surduverm cun quodda aira 
(a sollevarmi con quell'aiuto)
cusci tanta putant 
(così tanto potente)
chi si truova nta la Taua natura divina. 
(insito nella Tua natura divina.)
Quant a vauti Ti uò zzirchiea 
(Quante volte ti ho cercato)
e Ti uò truvea sampr, 
(e Ti ho trovato sempre,)
sampr prauntp'airerm,
(sempre pronto a soccorrermi,)
puru savann chi uò stat n fighj ta piccarau! 
(pur sapendo che sono stato un tuo figlio peccatore!)
Ti prumott,Signarmea,
(Ti prometto, Dio mio,)
chi n'arripiet cchjù i picchiei
(che non ripeterò gli errori)
chi fìrian u Ta cuor 
(che hanno trafitto il Tuo cuore)
cam li antiji lanci 
(come le antiche lance)
di surdei nimisg.
(dei soldati nemici.) 

Preghiera segnalata da M. Teresa Calandra, Milazzo (ME)


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