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mercoledì 5 ottobre 2016

Francesco, l'«amico sacerdote» tra i terremotati del centro Italia. La visita di un umile, buon pastore.



Francesco, l'«amico sacerdote» 
tra i terremotati del centro Italia. 
La visita di un umile, buon pastore.

Si potrebbe definire la visita di un "sacerdote amico" quella che ha fatto nell'arco di sei ore Papa Francesco oggi alle popolazioni terremotate del centro Italia. Come è ben noto Giovanni Paolo II e Benedetto XVI in passato visitarono con grande affetto altri luoghi colpiti da terremoti ma questa visita di oggi di Papa Bergoglio è stata però molto diversa. Non vi è stata nessuna organizzazione, nessuna officialità, nessun podio, nessuna accoglienza protocollare; non erano presenti autorità, politici o altrirappresentanti delle istituzioni a parte i sindaci, rimasti vicini ai loro cittadini sfollati.
E' stato un saluto e una visita che il Papa ha voluto portare al personale dei soccorsi ancora presente ma soprattutto alla gente, alla popolazionelocale, di cui gran parte è stata già trasferita e alloggiata in altri centri. L'apparato mediatico è stato colto da sorpresa e ha dovuto inseguire il percorso del Papa che ha conosciuto solo all'ultimo momento. Papa Francesco voleva veramente abbracciare le persone, non è stata una visita per "fare notizia" o occupare spazi mediatici (come se questo fosse mai stato il suo intento). Il Pontefice si è presentato con un profilo umile, di chi vuole portare conforto con discrezione «non volevodisturbare» ha detto « ho aspettato prima di venire perché sapevo che c'era molto da fare per sistemare e che la mia presenza avrebbe potuto essere d'impaccio».
Se nessuno avesse parlato di questa visita lui sarebbe stato molto felice, ma è pur sempre il Papa, non si poteva evitare e forse era anche giusto dare almeno un'informazione essenziale. Una visita di questo tipo tra i terremotati non l'avevamo mai vista; il racconto del suo breve pellegrinaggio è stato tutto affidato a brevi comunicati e alle immagini che le televisioni sono riuscite a riprendere, spesso in modo avventuroso. Insomma, una lezione di discrezione e vicinanza, senza clamore, un grande esempio di partecipazione umana. Il tweet del Papa oggi è una buona sintesi: "Il Signore Gesù, con la carezza e l’abbraccio di tutta la Chiesa a quanti sono stati colpiti dal terremoto". 
(fonte: Il Sismografo)


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