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mercoledì 27 luglio 2016

COSTITUZIONE APOSTOLICA VULTUM DEI QUAERERE SULLA VITA CONTEMPLATIVA FEMMINILE - Entusiasmo per l’apertura al futuro, gratitudine perché il Santo Padre ci riporta all’essenziale (Sr. Maria Gloria Riva) - Ci sono state donate ali per volare in alto, ali non tarpate ma sorrette e pronte per spiccare il volo (Sr. Cristiana Dobner)

COSTITUZIONE APOSTOLICA
SULLA VITA CONTEMPLATIVA FEMMINILE


Monache per Dio e per questo mondo

Il regalo di questo documento tanto atteso giunge a noi contemplative nel giorno di Santa Maria Maddalena, celebrata, tra l’altro, per la prima volta nella liturgia come festa e non come memoria. Una festa doppia dunque, per il riconoscimento a una grande donna del Vangelo (patrona della vita eremitica) e il riconoscimento a ciò che noi contemplative rappresentiamo per il Santo Padre e per la Chiesa.

La lettura di questo documento commuove perché rifonda il Monachesimo nelle sue radici storiche e culturali, senza dimenticare le sfide attuali, alle quali ogni Monastero va incontro, per la carenza di vocazioni, per il difficile compito dell’educazione, per l’integrazione tra le sollecitazioni del mondo esterno e le istanze della vita contemplativa. Le prime parole che salgono al cuore dopo la lettura di questo testo sono: entusiasmo e gratitudine. 

Entusiasmo per l’apertura al futuro, per le possibili vie di sviluppo che apre, gratitudine perché il Santo Padre ci riporta all’essenziale. 
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L’abbiamo scritto nelle nostre costituzioni quando ancora il mondo claustrale era restio ad avventurarsi nel mondo internettiano, e ora siamo piene di stupore nel vedere come la Chiesa, Madre, ci accompagni per mano nella via già intrapresa facendosi eco delle nostre stesse esperienze.

Grazie al Papa per la responsabilità alla quale ci consegna. Grazie per averci promesso alla sfida dell’unità fra gli uomini a partire dall’unità fra noi. Grazie per averci ricordato la grande missione consegnata nel mattino di Pasqua a Maria di Magdala: abbiamo visto il Signore! Questo è l’unico annuncio capace di parlare al cuore degli uomini, anche dei nostri contemporanei.


* Sr. Maria Gloria Riva (Monza 1959) entra tra le Adoratrici Perpetue del SS. Sacramento nel 1984 dove, accanto alla sua passione per l'arte, coltiva lo studio della Sacra Scrittura (con una particolare attenzione all'ebraico biblico e alla tradizione rabbinica), della Patristica e della spiritualità di Madre Maria Maddalena dell'Incarnazione, fondatrice dell'Ordine. Partecipa alla costituzione di un gruppo laicale associato all'Istituto (la Comunità Rete di luce) e propone dal 1996 lezioni su Bibbia, arte e spiritualità. Ha pubblicato con la casa editrice san Paolo: Nell'arte lo stupore di una Presenza, (2005 IIed), Frammenti di Bellezza (2006); Testimoni del Mistero. Quadri sul Vangelo di Luca (2006); con Fabio Cavallari: Volti e Stupore, uomini feriti dalla bellezza (2008 IIIed); Mendicanti di Bellezza (2009). Ha pubblicato inoltre: La Messa nell'Arte; un DVD sulla Cena di Leonardo da Vinci dal titolo Il Codice dell'amore[vincitore del I premio alla Rassegna internazionale di Niepokalanov] e un libro con DVD dal titoloL'Agnello Mistico. Con Andrea Pamparana: Una suora per amico Ed. Ancora; con Piero Re:Paolo di Tarso, Ed. Ares. Dal febbraio del 2007 si è trasferita nella Diocesi di San Marino-Montefeltro dove ha fondato una comunità Monastica che, accanto all'Adorazione Perpetua si propone di educare lo sguardo alla Bellezza.

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Tanto attesa, tanto sperata l’indicazione del percorso incarnato in cui le contemplative si giocano la vita. L’unica vita. Perché giocarla male? Perché non rispondere a quanto l’umanità e la Chiesa si attendono da chi ha sentito risuonare nella coscienza la chiamata a seguire il Signore in una forma così particolarmente strutturata?

“Le persone consacrate, che per la stessa consacrazione ‘seguono il Signore in maniera speciale, in modo profetico’, sono chiamate a scoprire i segni della presenza di Dio nella vita quotidiana, a diventare interlocutori sapienti che sanno riconoscere le domande che Dio e l’umanità ci pongono”.

La lettura della Costituzione Apostolica di Papa Francesco Vultum Dei quaerere sulla vita contemplativa femminile suscita come primo moto interiore il ringraziamento: caldo e reso certo dalla comprensione che affiora in ogni pagina.

Non ci sono state calate dall’alto disposizioni, rigori di osservanze, un letto di Procuste in cui le nostre membra vengono segmentate, tagliate finché non rientrano esattamente nello schema previsto.

Ci sono state donate ali per volare in alto, senza timore di precipitare perché il vento che le sorregge è la Ruach, lo Spirito che si libra sulle acque della creazione come l’uccello madre si libra sul nido a proteggere i suoi piccoli.
Quello Spirito che conduce alle porte del monastero e ci aiuta a varcarne la soglia, con un’unica motivazione “attratti dal Volto del Dio santo e insieme dalla ‘terra sacra che è l’altro’”.
Il “Volto di Dio” nello spazio e nel tempo di un monastero è Luce che risplende e guida. Talvolta abbaglia e si insinua la notte che, però, insegna ad aprire gli occhi al Dono ricevuto, fino a poter giungere all’esclamazione “Per me il vivere è Cristo!” (Fil 1,21) che “esprime il carattere totalizzante che costituisce il dinamismo profondo della vocazione alla vita contemplativa”.

Non si tratta di un’astrazione, di una ricerca intellettuale ma di uno studium amoris perché “la vita consacrata è una storia di amore appassionato per il Signore e per l’umanità: nella vita contemplativa questa storia si dipana, giorno dopo giorno, attraverso l’appassionata ricerca del volto di Dio, nella relazione intima con Lui”.

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Radicate nella riscoperta “della centralità della Parola di Dio” che si irradia, si diffonde come linfa vitale e alimenta “la vita, la preghiera, la contemplazione, il cammino quotidiano” solo allora può fondarsi come “principio di comunione” per le nostre comunità.

Si viene creando una spiritualità, cioè una vita nello Spirito, come afferma la Costituzione: “Basata sulla Parola di Dio, sulla forza della vita sacramentale, sull’insegnamento del magistero della Chiesa e sugli scritti dei vostri fondatori e fondatrici; una spiritualità che vi faccia diventare figlie del cielo e figlie della terra, discepole e missionarie, secondo il vostro stile di vita”.

Ali non tarpate da disposizioni leguleie, ali sorrette e pronte per spiccare il volo.


* Cristiana Dobner, nata a Trieste, dopo la maturità classica si laurea in Lettere e Filosofia con la lode e alla Scuola di Lingue Moderne per traduttori ed interpreti di Conferenze all’Università di Trieste; Master en Estudios de la Diferencia sexual, Università di Barcellona; Dottorato in Teologia Orientale; Master in Teologia Ecumenica (ISE); TEB; dopo la specializzazione all’estero, è entrata tra le Carmelitane Scalze. Traduce dal tedesco, inglese, francese, spagnolo, olandese, ebraico, russo. Ha scritto saggi e ricerche bibliche e spirituali. Collabora con numerose riviste, testate e l’agenzia SIR. Vive nel monastero di S. Maria del Monte Carmelo a Concenedo di Barzio (Lecco). Curriculum - Pubblicazioni