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domenica 8 maggio 2016

8 maggio 2016 - 50ma Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali - Comunicazione e Misericordia: un incontro fecondo (Testi e video)



Nella giornata mondiale delle comunicazioni sociali - Incontro fecondo
di Dario Edoardo Viganò

Nell’anno santo straordinario Papa Francesco traccia con il messaggio Comunicazione e misericordia: un incontro fecondo una rotta imprescindibile per il mondo della comunicazione. Il sistema dei media è chiamato a non escludere nessuno, a non ghettizzare, piuttosto a sintonizzarsi sui canali giusti per accogliere e allargare gli orizzonti, per costruire ponti e non per innalzare muri come difesa da altre persone considerate un problema anziché una risorsa. «Tanti professionisti, opinionisti, mezzi di comunicazione e centri di potere sono ubicati [...] in aree urbane isolate, senza contatto diretto con i loro problemi. [...] Questa mancanza di contatto fisico e di incontro [...] aiuta a cauterizzare la coscienza e a ignorare parte della realtà» si legge nella Laudato si’.

I frequentatori dei media sono invitati a usare parole e azioni che aiutino a fuggire dal circolo vizioso della condanna e della vendetta, a spezzare le catene che imprigionano individui e nazioni. La parola del cristiano, infatti, si pone come obiettivo la comunione e la cancellazione del tono perentorio della «scomunica», invitando a mettersi in ascolto del grido di aiuto che sale dall’umanità. A questo proposito il Papa ci ammonisce: «ascoltare non è mai facile. A volte è più comodo fingersi sordi». Con l’efficacia delle immagini, il Pontefice ci invita ad arrestare il processo di svilimento delle parole, il nominalismo tipico della nostra cultura, perché la gente è stanca di parole che non si incarnano in questa storia meravigliosa e travagliata.

Impegniamoci a restituire alla parola — specialmente a quella della predicazione — la sua forza pregnante, il fuoco che la rende viva e dà calore e sapore umano all’annuncio del Vangelo. Forse, abbiamo bisogno di riscoprire una comunicazione che stimoli la creatività, favorisca la comprensione e arricchisca la convivenza tra persone e culture diverse, convinti che non è la tecnologia a determinare l’autenticità o meno dei messaggi, ma il cuore dell’uomo.

L’impegno di tutti, allora, dovrebbe essere rivolto a scegliere con cura parole e gesti per superare le divergenze, medicare le ferite e riallacciare i rapporti nel segno del perdono, diventando ambasciatori di concordia. Tessere la trama di una «diplomazia della misericordia» significa, per il Papa, non considerare mai nulla perduto nella relazione, non rimanere intrappolati negli anfratti oscuri di vecchie ostilità. Equivale, invece, a intraprendere il cammino della misericordia, riconoscere le proprie responsabilità, chiedere perdono e mostrare compassione anche verso chi ci ha fatto del male.

Una comunicazione che continua a discriminare tra “vincenti” e “perdenti” indebolisce la dignità delle persone e contribuisce a creare sacche di emarginazione, sulle quali si erge l’orgoglio superbo del trionfo. Sia, invece, trasparenza del desiderio e della volontà di mitigare i tormenti della vita, una comunicazione capace di offrire calore a quanti hanno conosciuto solo il gelo del giudizio o del rifiuto. «Il linguaggio aspro e bellicoso della divisione non si addice alle labbra del Pastore, non ha diritto di cittadinanza nel suo cuore e, benché sembri per un momento assicurare un’apparente egemonia, solo il fascino durevole della bontà e dell’amore resta veramente convincente» ha detto Francesco incontrando lo scorso 23 settembre i vescovi statunitensi.

Allora, se la comunicazione ha una rilevanza “politica”, essa non può essere sottratta al ruolo di tessitrice di comunione e costruttrice di cittadinanza. In questa prospettiva, il riconoscimento della rete come luogo di «comunicazione pienamente umana» da parte del Pontefice, ci apre la strada verso la “prossimità”, anche digitale. Siamo invitati a scoprire modalità ancora inesplorate per avvicinarci alle persone, chinarci sulle loro sofferenze. Con parole di Francesco, «in un mondo diviso, frammentato, polarizzato, comunicare con misericordia significa contribuire alla buona, libera e solidale prossimità tra i figli di Dio e fratelli in umanità», frequentatori sempre più assidui dei portali, che ci chiedono una presenza nutrita da un supplemento di anima e di cuore.
(fonte: L'Osservatore Romano)

Musica, immagini e parole per presentare, di gran lunga pregustare e Conoscere i contenuti e le suggestioni del Messaggio per la GMCS2016. E L'Obiettivo del videoclip "Comunicazione e misericordia", predisposto per la 50° Giornata delle comunicazioni (8 maggio 2016), da Settimana della comunicazione.
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Preghiera elaborata dalla Parrocchia Stella Maris di Bisceglie (BT) ispirata al Messaggio di Papa Francesco per la 50ma Giornata delle comunicazioni sociali Comunicazione e misericordia: un incontro fecondo

"A te, che dalla grande comunità digitale mi chiedi benedizione e preghiere voglio dire: tu sarai il dono prezioso nella mia preghiera al Padre. E tu non dimenticarti di pregare per me e per il mio essere servo del Vangelo della Misericordia. Franciscus"
È questo il testo scritto di suo pugno da Papa Francesco e postato su Twitter e Instagram, in occasione della Giornata delle Comunicazioni Sociali.
Un messaggio d'affetto "Con il Chirografo di oggi - ha commentato il prefetto della Segreteria per la comunicazionem monsignor Dario Viganò - il Santo Padre con grande commozione ha risposto personalmente a tutti coloro che dal profondo del loro cuore gli hanno chiesto preghiere e benedizioni. A tutti vuole fare arrivare il suo affetto, la sua preghiera e la sua benedizione"
Tradotto in 40 lingue Il chirografo è giunto poco dopo le 9 a circa 30 milioni di follower che seguono Papa Francesco su Twitter e Instagram. Il testo è stato tradotto in 40 lingue perché "possa essere ben letto e vissuto da tutta la comunità internazionale e tutti - conclude Viganò - possano sentire al proprio fianco la sua presenza di amico, padre e pastore"



In questo spot, realizzato dalla Diocesi di Molfetta Ruvo Giovinazzo Terlizzi, sono presentati alcuni tra i concetti esposti da Papa Francesco nel messaggio per la 50^ Giornata Mondiale delle Comunicazioni sociali
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