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sabato 24 ottobre 2015

Papa Francesco, medico umile della Chiesa malata di Massimo Toschi

Siamo alla fase finale del sinodo sulla famiglia
Papa Francesco, medico umile della Chiesa malata

di Massimo Toschi



Una serie di scandali, grandi e piccoli, sta accompagnando il sinodo della famiglia. L'ultimo, riguarda le speculazioni su una presunta malattia del pontefice. 
Ma cosa sta accadendo nella chiesa? 
Una riflessione



Siamo alla fase finale del sinodo sulla famiglia. Tutti hanno parlato con libertà, quella libertà e parresia invocata dal papa all’inizio del sinodo stesso. Il sinodo non è un parlamento, ha detto Francesco, ma una celebrazione liturgica, un camminare insieme illuminati dallo Spirito santo per discernere la sua presenza e i suoi segni nella nostra storia.

Il papa è stato costantemente e puntualmentepresente, non per comandare, ma per confermare i fratelli, per condividere con loro la unica grazia del sinodo. È apparsa chiara l’intensità e la forza evangelica del suo accompagnamento, mai invasivo, ma capace sempre di aprire alle attese di tutti.

Non è mai stato un condottiero, ma il mite servo dei servi di Dio, imparando dai poveri e dai piccoli i segni della misericordia di Dio in questo tempo.

Certo, durante il sinodo ci sono stati gesti sconsiderati di potere, come la lettera dei 13, che poi qualcuno ha ripudiato miseramente, o le vicende sorprendenti di alcuni uomini di curia e di convento. E infine la notizia della malattia del papa… Tutto questo è il volto di una chiesa malata, che rifiuta la gioia del vangelo.

Piccole e mediocri azioni di disturbo, che in nessun modo velano la ricerca evangelica di papa Francesco. Oggi lui ci dice la parola del vangelo e questo ci basta per vivere la sapienza della croce, per stare con speranza nella storia e nei suoi conflitti, per non perdere il senso della novità del cammino.

Più il partito mondano cede all’intrigo, più appare luminosa e consolante la testimonianza evangelica di papa Francesco, per noi che siamo affaticati e oppressi e cerchiamo il ristoro del Signore.

La vera malattia non è del papa, ma della Chiesa, quando si mondanizza e si irrigidisce in dottrinarismi fuori del mondo, quando si usano mezzi spregiudicati per accentuare divisioni tra cristiani, vescovi, preti e cardinali. E quando si cercano di tutelare piccole posizioni di potere.

Papa Francesco è il vero medico di una Chiesa malata perché mondana. La sua medicina è la misericordia. In questo il papa diventa l’umile medico del Signore. È l’agire del Signore, davvero nuovo samaritano che si inginocchia davanti all’umanità battuta e ferita.

Qualche ecclesiastico anche oggi tira lungo e pensa alla sua carriera. Ecco la malattia del potere che è epidemica anche negli ambienti ecclesiastici

Il vangelo di oggi ci chiama a uscire, a portare non la pace, ma la divisione .Quella divisione che la Parola rappresenta come spada a doppio taglio e che ci raggiunge fin nelle nostre midolla... La spada della parola giudica i gesti di coloro che vogliono inquinare l’acqua pura del vangelo.

Questa è la spada che il Signore ha voluto portare e che chiama al discernimento nella famiglia, nella Chiesa e nella intera umanità. La parola di Dio chiama tutti alla conversione. Una Parola inginocchiata di fronte alle sofferenze delle sorelle e dei fratelli, come il samaritano della parabola.

Oggi tutto questo è davanti a noi, davanti ai nostri occhi. Questa immagine di pettegolezzo, trame nascoste, turpitudini, furbizia, fino a medici di paesi lontani con elicottero e tangenti, non deve inquietare e non deve turbare. Non diventiamo prigionieri della mondanità.

Noi sappiamo che il Signore è il vero medico, che è venuto a portare tutte le nostre infermità e a guarire tutte le nostre malattie. Tutto questo è presente in mezzo a noi nella parola e nel gesto evangelico di papa Francesco.

Il nostro sguardo, il papa lo dice e lo pratica, deve essere fisso sull’evangelo. Da lì traiamo tutta la nostra forza. Non guardare una Chiesa malata in tante sue parti, non guardare i piccoli giochi di potere di questa Chiesa affaticata, che ha paura di vivere del solo vangelo, vissuto nella compagnia dei poveri e dei pacifici. Bisogna invece guardare, tenere lo sguardo fisso sul vangelo della pace e dell’unità.

Si cerca la malattia del papa con scandalismo e scopriamo e rendiamo visibile la nostra malattia, che non nasce dalla spregiudicatezza di un giornalista, ma dal cuore mondano della chiesa, dal suo essere in alcune parti rivolta al passato come la moglie di Lot, e per questo destinata ad essere pietrificata per la durezza del cuore. 
(Fonte: Città Nuova)

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