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domenica 13 settembre 2015

"Un cuore che ascolta - lev shomea" - n. 38/2014-2015 (B) di Santino Coppolino

'Un cuore che ascolta - lev shomea'

Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)

Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino


Vangelo
Mc 8,27-35 












L'evangelista Marco situa il primo riconoscimento della realtà di Gesù al termine della sezione dei pani (6,31-8,26). Fino ad ora sono stati i discepoli e le folle a chiedersi: "Chi è costui ?", adesso non sono più i discepoli ad interrogare Gesù ma è Gesù stesso che li interroga direttamente chiedendo loro chi è lui: "Ma voi, chi dite che io sia ?" E' questa la provocazione che Gesù fa alla sua chiesa, di ieri come di oggi, perché abbia sempre il desiderio di rimanere aperta alla novità del Vangelo che ci invita a liberarci dalle catene della Legge e del potere. Come credenti dobbiamo avere il coraggio di saper rinunciare alle nostre categorie "religiose", come dice S. Paolo in Fil 3,4-11, di abbandonare le immagini di Dio che ci siamo costruite, peccando di idolatria, per assumere l'unica immagine che realmente ci è stata consegnata, quella manifestatasi nel volto del Messia Gesù di Nazareth come vero pane della vita per tutti coloro che credono in Lui. Egli stesso spiega ai suoi discepoli che il Cristo così tanto atteso non risponde ai desideri degli uomini, che le loro aspettative e le loro speranze, - e lo afferma molto chiaramente a scanso di equivoci - passano attraverso  la croce. 
"La comunità cristiana deve imprimersi bene nel cuore che il suo Messia è il Crocifisso."(S.Fausti).  Ma per noi uomo è difficile rinunciare a noi stessi, ai nostri progetti, alle nostre attese, e Pietro è l'icona di quanti non riusciamo a compiere questo passaggio, l'esodo dall'idolo costruito dalle mani dell'uomo al Dio vivente. E' la perenne lotta contro le tentazioni del potere che Gesù ha affrontate e vinte nel deserto, è il  "satana" che ognuno di noi è chiamato a vincere con la forza dello Spirito Santo, se veramente vogliamo seguire Gesù. E' accettare Lui,Parola 
eterna del Padre senza pretendere, come fa Pietro, di tracciare il cammino, andargli dietro come discepoli veri, seguendone l'esempio: "Ypaghe opiso mou, Satanà ! - Vieni dietro di me, Satana !". Accoglierlo nelle nostra vita come Messia Crocifisso, "scandalo per i Giudei (o per i Cristiani) e follia per i non cristiani. "(1Cor 1,23).