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domenica 6 settembre 2015

"Un cuore che ascolta - lev shomea" - n. 37/2014-2015 (B) di Santino Coppolino

'Un cuore che ascolta - lev shomea'

Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)

Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino


Vangelo: 
Mc 7,31-37












"I loro idoli sono argento e oro, opera delle mani dell'uomo. Hanno bocca e non parlano, hanno occhi e non vedono, hanno orecchi e non odono(.....), diventi come loro chi li fabbrica e chiunque in essi confida !"(Sal 115)
Gesù si trova già in territorio pagano (Tiro, Sidone, Decapoli) dove ha guarito la figlioletta della donna siro-fenicia  (7,24-30), e nonostante sia stato inviato solo "alle pecore perdute della casa di Israele"(Mt 15,24), oltrepassa il confine quasi venendo meno al suo mandato, perché l'amore e la misericordia del Padre sono per tutti, per Israele come per i pagani, per i cristiani e per tutti gli uomini a qualsiasi religione essi appartengono. Gesù va in territorio pagano perché anche i pagani sono chiamati, per grazia, ad ascoltare la sua Parola di vita per anche loro divenire alla fede. Perché ciò possa avvenire è necessario che si aprano gli orecchi e si sciolga la lingua (la sordità e il mutismo sono simboli dell'idolatria), dare cioè all'umanità intera, la capacità di ascoltare una "Parola che mai  si udì parlare dai tempi lontani e che orecchio mai ha sentito"(Is 64,4). "la Fede infatti viene dall'ascolto e l'ascolto viene dalla Parola di Cristo" (Rm 10, 17). Questo è il primo presupposto anzi il fondamento stesso della fede, solo in seguito, dopo aver acquisito la capacità di potere e sapere ascoltare, la Parola potrà sgorgare 'correttamente'  dalla bocca di quanti si lasciano toccare dallo Spirito di Gesù, di cui la saliva è simbolo. E' necessario allora porsi in ascolto obbediente della Parola del Signore e implorare il dono del suo Spirito. "Senza di questo la comunità rimane nel mutismo più assoluto e non sa esprimere e vivere la propria fede" (S.Fausti). Per questo motivo è indispensabile 
più che mai leggere, meditare, pregare e vivere sempre la Parola di Dio chiedendo allo Spirito Santo la luce per meglio comprenderla e viverla. "Allora si apriranno gli occhi dei ciechi e si schiuderanno gli orecchi dei sordi"(Is 35,5)