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venerdì 18 settembre 2015

Siria e Iraq - Oceano di dolore - Il Papa chiede di trovare soluzioni non violente ai conflitti

Siria e Iraq 
Oceano di dolore,  nessuno può fingere di non sapere
Il Papa chiede di trovare soluzioni non violente ai conflitti 


Di fronte all’«oceano di dolore» provocato dal conflitto in Siria, Iraq e nei Paesi vicini «nessuno può fingere di non sapere» o «abbandonare le vittime». Purtroppo, «la comunità internazionale non sembra capace di trovare risposte adeguate» che non devono far però ricorso alla violenza. Lo ha affermato il Papa ricevendo giovedì mattina, 17 settembre, nella sala del Concistoro, i partecipanti all’incontro promosso dal Pontificio consiglio Cor unum proprio sulla crisi umanitaria siriana e irachena. Da parte loro, ha affermato il Pontefice, i cristiani, seppure perseguitati, «devono rispondere al male col bene di Gesù».

" Nessuno può fingere di non sapere! Tutti sono consapevoli che questa guerra pesa in maniera sempre più insopportabile sulle spalle della povera gente. Occorre trovare una soluzione, che non è mai quella violenta, perché la violenza crea solo nuove ferite, crea altra violenza."

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DISCORSO AI PARTECIPANTI ALL'INCONTRO PROMOSSO DAL PONTIFICIO CONSIGLIO “COR UNUM”
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I nuovi martiri della Chiesa sono stati ricordati dal Pontefice anche all’inizio dell’incontro avuto, sempre nella mattinata di giovedì 17, nell’aula Paolo VI con cinquemila giovani consacrati. A loro Francesco ha confidato di portare con sé una piccola croce donatagli da un sacerdote iracheno: «era la croce che aveva in mano il sacerdote che è stato sgozzato per non rinnegare Gesù Cristo». Di fronte alle testimonianze «dei nostri martiri di oggi», ancor più numerose di quelle dei primi secoli, il Papa ha sottolineato come ancora «la Chiesa compia nel suo Corpo quello che manca alla Passione di Cristo». Alle aggressioni e alle persecuzioni, infatti, la Chiesa «risponde testimoniando Cristo con coraggio, attraverso la presenza umile e fervida, il dialogo sincero e il servizio generoso a favore di chiunque soffra o abbia bisogno, senza alcuna distinzione». Quindi l’accorato appello del Pontefice: «Non abbandonate le vittime di questa crisi, anche se l’attenzione del mondo venisse meno!». 
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