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giovedì 27 agosto 2015

Il tempo della preghiera in famiglia - PAPA FRANCESCO - Udienza generale del 26 agosto 2015

Il tempo della preghiera in famiglia
PAPA FRANCESCO




UDIENZA GENERALE

Piazza San Pietro

Mercoledì, 26 agosto 2015




La Famiglia - 24. Preghiera

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Dopo aver riflettuto su come la famiglia vive i tempi della festa e del lavoro, consideriamo ora il tempo della preghiera. Il lamento più frequente dei cristiani riguarda proprio il tempo: “Dovrei pregare di più...; vorrei farlo, ma spesso mi manca il tempo”. Lo sentiamo continuamente. Il dispiacere è sincero, certamente, perché il cuore umano cerca sempre la preghiera, anche senza saperlo; e se non la trova non ha pace. Ma perché si incontrino, bisogna coltivare nel cuore un amore “caldo” per Dio, un amore affettivo.

Possiamo farci una domanda molto semplice. Va bene credere in Dio con tutto il cuore, va bene sperare che ci aiuti nelle difficoltà, va bene sentirsi in dovere di ringraziarlo. Tutto giusto. Ma vogliamo anche un po’ di bene al Signore? Il pensiero di Dio ci commuove, ci stupisce, ci intenerisce?

Pensiamo alla formulazione del grande comandamento, che sostiene tutti gli altri: «Amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutte le forze» (Dt 6,5; cfr Mt 22,37). La formula usa il linguaggio intensivo dell’amore, riversandolo in Dio. Ecco, lo spirito di preghiera abita anzitutto qui. E se abita qui, abita tutto il tempo e non ne esce mai. Riusciamo a pensare Dio come la carezza che ci tiene in vita, prima della quale non c’è nulla? Una carezza dalla quale niente, neppure la morte, ci può distaccare? Oppure lo pensiamo soltanto come il grande Essere, l’Onnipotente che ha fatto ogni cosa, il Giudice che controlla ogni azione? Tutto vero, naturalmente. Ma solo quando Dio è l’affetto di tutti i nostri affetti, il significato di queste parole diventa pieno. Allora ci sentiamo felici, e anche un po’ confusi, perché Lui ci pensa e soprattutto ci ama! Non è impressionante questo? Non è impressionante che Dio ci accarezzi con amore di padre? E’ tanto bello! Poteva semplicemente farsi riconoscere come l’Essere supremo, dare i suoi comandamenti e aspettare i risultati. Invece Dio ha fatto e fa infinitamente di più di questo. Ci accompagna nella strada della vita, ci protegge, ci ama.

Se l’affetto per Dio non accende il fuoco, lo spirito della preghiera non riscalda il tempo. Possiamo anche moltiplicare le nostre parole, “come fanno i pagani”, dice Gesù; oppure anche esibire i nostri riti, “come fanno i farisei” (cfr Mt 6,5.7). Un cuore abitato dall’affetto per Dio fa diventare preghiera anche un pensiero senza parole, o un’invocazione davanti a un’immagine sacra, o un bacio mandato verso la chiesa. E’ bello quando le mamme insegnano ai figli piccoli a mandare un bacio a Gesù o alla Madonna. Quanta tenerezza c’è in questo! In quel momento il cuore dei bambini si trasforma in luogo di preghiera. Ed è un dono dello Spirito Santo. Non dimentichiamo mai di chiedere questo dono per ciascuno di noi! Perché lo Spirito di Dio ha quel suo modo speciale di dire nei nostri cuori “Abbà” – “Padre”, ci insegna a dire “Padre” proprio come lo diceva Gesù, un modo che non potremmo mai trovare da soli (cfr Gal 4,6). Questo dono dello Spirito è in famiglia che si impara a chiederlo e apprezzarlo. Se lo impari con la stessa spontaneità con la quale impari a dire “papà” e “mamma”, l’hai imparato per sempre. Quando questo accade, il tempo dell’intera vita famigliare viene avvolto nel grembo dell’amore di Dio, e cerca spontaneamente il tempo della preghiera.

Il tempo della famiglia, lo sappiamo bene, è un tempo complicato e affollato, occupato e preoccupato. E’ sempre poco, non basta mai, ci sono tante cose da fare. Chi ha una famiglia impara presto a risolvere un’equazione che neppure i grandi matematici sanno risolvere: dentro le ventiquattro ore ce ne fa stare il doppio! Ci sono mamme e papà che potrebbero vincere il Nobel, per questo. Di 24 ore ne fanno 48: non so come fanno ma si muovono e lo fanno! C’è tanto lavoro in famiglia!

Lo spirito della preghiera riconsegna il tempo a Dio, esce dalla ossessione di una vita alla quale manca sempre il tempo, ritrova la pace delle cose necessarie, e scopre la gioia di doni inaspettati.
...
Nella preghiera della famiglia, nei suoi momenti forti e nei suoi passaggi difficili, siamo affidati gli uni agli altri, perché ognuno di noi in famiglia sia custodito dall’amore di Dio.

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