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giovedì 4 giugno 2015

Famiglia e povertà - Papa Francesco UDIENZA GENERALE 3 giugno 2015 - Foto, testo e video

Famiglia e povertà. 
E' necessaria una rivoluzione della prossimità famigliare

Papa Francesco 


UDIENZA GENERALE

 3 giugno 2015 -

Foto, testo e video




L’udienza è cominciata con lo zucchetto papale portato via dal vento, subito dopo che la jeep bianca aveva fatto il suo ingresso nella piazza assolata e molto colorata, gremita di fedeli. Molti i cappellini colorati con cui i fedeli si riparavano dal sole, alcuni dei quali sono stati direttamente “lanciati” in segno di festoso saluto sulla jeep bianca scoperta mentre faceva il giro della piazza.

Percorrendo a piedi l’ultimo tratto a piedi, fino al palco nel centro, il Papa ha trovato una sorpresa: ai due lati, una rappresentazione floreale dell’“infiorata” del Corpus Domini, quasi un anticipo della festa liturgica di domani, quando Francesco presiederà la Messa nel pomeriggio nella basilica di san Giovanni cui seguirà la tradizionale processione eucaristica - appuntamento tanto caro ai romani - fino alla Basilica di Santa Maria Maggiore. Gli autori sono il gruppo degli “infioratori” di Bolsena, una rappresentanza dei quali era presente ai lati del sagrato, con una maglietta gialla come tratto distintivo. 


Papa Francesco saluta i fedeli 
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La Famiglia - 17. Famiglia e povertà
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In questi mercoledì abbiamo riflettuto sulla famiglia e andiamo avanti su questo tema, riflettere sulla famiglia. E da oggi le nostre catechesi si aprono, con la riflessione alla considerazione della vulnerabilità che ha la famiglia, nelle condizioni della vita che la mettono alla prova. La famiglia ha tanti problemi che la mettono alla prova. Una di queste prove è la povertà. Pensiamo a tante famiglie che popolano le periferie delle megalopoli, ma anche alle zone rurali… Quanta miseria, quanto degrado! E poi, ad aggravare la situazione, in alcuni luoghi arriva anche la guerra. La guerra è sempre una cosa terribile. Essa inoltre colpisce specialmente le popolazioni civili, le famiglie. Davvero la guerra è la “madre di tutte le povertà”, la guerra impoverisce la famiglia, una grande predatrice di vite, di anime, e degli affetti più sacri e più cari
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Che cosa ci rimane, infatti, se cediamo al ricatto di Cesare e Mammona, della violenza e del denaro, e rinunciamo anche agli affetti famigliari? Una nuova etica civile arriverà soltanto quando i responsabili della vita pubblica riorganizzeranno il legame sociale a partire dalla lotta alla spirale perversa tra famiglia e povertà, che ci porta nel baratro.
L’economia odierna si è spesso specializzata nel godimento del benessere individuale, ma pratica largamente lo sfruttamento dei legami famigliari. E’ una contraddizione grave, questa! L’immenso lavoro della famiglia non è quotato nei bilanci, naturalmente! Infatti l’economia e la politica sono avare di riconoscimenti a tale riguardo. Eppure, la formazione interiore della persona e la circolazione sociale degli affetti hanno proprio lì il loro pilastro. Se lo togli, viene giù tutto.
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Curare le famiglie, curare l’affetto, quando la miseria mette la famiglia alla prova!
La Chiesa è madre, e non deve dimenticare questo dramma dei suoi figli. Anch’essa dev’essere povera, per diventare feconda e rispondere a tanta miseria. Una Chiesa povera è una Chiesa che pratica una volontaria semplicità nella propria vita – nelle sue stesse istituzioni, nello stile di vita dei suoi membri – per abbattere ogni muro di separazione, soprattutto dai poveri. Ci vogliono la preghiera e l’azione. Preghiamo intensamente il Signore, che ci scuota, per rendere le nostre famiglie cristiane protagoniste di questa rivoluzione della prossimità famigliare, che ora ci è così necessaria! Di essa, di questa prossimità famigliare, fin dall’inizio, è fatta la Chiesa. E non dimentichiamo che il giudizio dei bisognosi, dei piccoli e dei poveri anticipa il giudizio di Dio (Mt 25,31-46). Non dimentichiamo questo e facciamo tutto quello che noi possiamo per aiutare le famiglie ad andare avanti nella prova della povertà e della miseria che colpiscono gli affetti, i legami famigliari. Io vorrei leggere un’altra volta il testo della Bibbia che abbiamo ascoltato all’inizio e ognuno di noi pensi alle famiglie che sono provate dalla miseria e dalla povertà, la Bibbia dice così: «Figlio, non rifiutare al povero il necessario per la vita, non essere insensibile allo sguardo dei bisognosi. Non rattristare chi ha fame, non esasperare chi è in difficoltà. Non turbare un cuore già esasperato, non negare un dono al bisognoso. Non respingere la supplica del povero, non distogliere lo sguardo dall’indigente. Da chi ti chiede non distogliere lo sguardo, non dare a lui l’occasione di maledirti» (Sir 4,1-5a). Perché questo sarà quello che farà il Signore - lo dice nel Vangelo - se non facciamo queste cose...

LA CATECHESI DEL PAPA
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