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sabato 20 giugno 2015

DAL CONCILIO ALLA CHIESA DI FRANCESCO - La gioia di poter tornare a credere di Raniero La Valle

DAL CONCILIO ALLA CHIESA DI FRANCESCO 
La gioia di poter tornare a credere
di Raniero La Valle

 testo della relazione tenuta il 6 giugno 2015
 al Convento San Domenico di Pistoia 
per il ciclo di incontri di Koinonia–forum.





Per un giudizio globale dell’attuale pontificato fino a questo momento, mi pare si possa dire, sviluppando l’analisi già avviata nel libro: “Chi sono io Francesco?”, che papa Francesco ha fatto una scelta strategica, di cui ci sono tre indizi (e tre indizi bastano a fare una prova).
Il primo è la scelta del nome di Francesco, che egli ha adottato durante il Conclave per rispondere alla raccomandazione del cardinale Hummes: “Ricordati dei poveri”, ma che poi egli ha spiegato associando il nome di Francesco d’Assisi a una opzione di evangelismo puro.
Il secondo è la scelta di abitare a Santa Marta, il che vuol dire celebrare ogni mattina la messa non in segreto a palazzo, ma col popolo in una vera assemblea, e a questa assemblea ogni giorno, per sette giorni alla settimana e 365 giorni all’anno aprire il Vangelo e commentarlo, dichiarando perciò continuamente i criteri che determinano la sua quotidiana azione pontificale.
Il terzo è la Evangelii Gaudium, che è una sorta di Regola della Chiesa universale in cui il Vangelo è assunto come ragione del suo esistere e della sua missione.
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Si tratta di costruire questa Chiesa della misericordia. Non una Chiesa che si scioglie come il sangue di san Gennaro, non una Chiesa che per liberarsi dei sovraccarichi religiosi rischia un platonismo senza incarnazione. Ma quella Chiesa che sta scritta nelle pagine dell' Evangelii Gaudium che traduce fino ai dettagli più concreti la Chiesa definita dal Concilio come segno e strumento del Regno.
Per costruire questa Chiesa di domani occorre assumerne la contraddizione principale, ricordando che il gesto definitivo della misericordia è stato di inchiodare il chirografo della legge, che ci era avverso, al legno della croce (Col.2, 14). Perciò possiamo chiamare questo regno il regno della misericordia, e annunziare che questo regno è vicino (Mt. 10, 7). E poiché a contraddirlo è la legge, il gesto politico decisivo per affrettarlo è l’obiezione di coscienza, a cominciare dall’obiezione del papa all’economia che uccide.
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